Per il 4 novembre 2012, ecco un raro cimelio storico, datato ormai a quasi un secolo fa: questa lettera fu scritta dal soldato italiano Sapetti Giovanni, dal fronte, nel novembre 1915. Sarebbe stata la sua ultima comunicazione alla famiglia.
Suo figlio Francesco, di un anno e mezzo di età, avrebbe avuto per tutta la vita un solo ricordo del padre: “un signore vestito in divisa che mi prendeva in braccio mentre giocavo nel cortile e mia madre mi diceva: è tuo papà”. Pochi giorni dopo, un’esplosione avrebbe negato loro per sempre un nuovo incontro.
Ad ormai un secolo di distanza, Sapetti Giovanni è presente fra noi, suoi pronipoti, la cui vita è stata determinata e caratterizzata da quei tragici eventi che colpirono per la prima volta a livello globale tutto il mondo.
Homolux è nato da questo “spirito di sopravvivenza” all’estinzione, come fu per Sapetti Giovanni per la sua famiglia, il desiderio è: far sapere, far conoscere, essere presenti anche a distanza.
L’angoscia delle famiglie separate e distrutte dalla guerra sia alleviata dalla memoria della goccia d’acqua di homolux nell’oceano dell’informazione.
nota: inviai la vicenda del soldato Sapetti Giovanni a Mario Rigoni Stern (dopo un incontro ad Asiago, saltuariamente ci contattavamo via lettera). Prima che Francesco (figlio di Giovanni) morisse, dall’eccezionale penna dello scrittore veneto uscì un libro il cui finale è dedicato agli “scomparsi in guerra” (Le stagioni di Giacomo – ed. Einaudi). Fu un “regalo” per quel bambino che dovette vivere ottant’anni con un solo ricordo dell’abbraccio del padre.
4 novembre 2017: Medaglia commemorativa per Giovanni Sapetti (nato il 4 luglio 1884), 37 Reggimento Fanteria, caduto sul Medio Isonzo il 23 novembre 1915.
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