Fino ad un paio di generazioni fa, era “normale” che giocando al pallone, correndo, saltando e così via, i bambini e i ragazzi si facessero solenni sbucciature, vistosi lividi, fastidiose distorsioni ecc.
A quel punto, come consigliato dagli “antichi” massaggiatori, si ricorreva a rimedi pratici e semplici.
La distorsione alla caviglia è capitata a tanti di noi che a quell’epoca potevano scorrazzare liberamente per aie, campi e cortili, senza i tanti divieti attuali.
Per riparare il danno ci si comportava così:
- si montava a neve il bianco di un uovo
- si miscelava con il succo di un limone
- si aggiungeva un bicchierino di grappa
La fresca crema così ottenuta (praticamente inodore per la combinazione acido-basica : limone-uovo) la si spargeva sulla caviglia (tibiotarsica), poi si fasciava, non stretto, con una benda e si andava a dormire.
Al mattino si toglieva la benda, si lavava la caviglia (la crema era praticamente scomparsa perché era stata assorbita) e si massaggiava con olio (oliva o mandorle dolci). La stessa applicazione la si ripeteva nelle due o tre sere successive.
Dopo una settimana (se non prima) si ricominciava a correre e a tirar calci al pallone.
In caso qualcuno voglia ripetere l’esperienza anche ai giorni nostri, sappia che la si può migliorare con un’applicazione di cromoterapia, irraggiando con il Blu (R 0 G 0 B 255) per circa 20 minuti consecutivi la zona da riabilitare.
Leave a Comment