La luce diurna è al minimo, il buio e il freddo dominano il paesaggio, l’animo si chiude in se stesso, in un preludio di morte.
Poi, nel giro di tre giorni, la luce pian piano ritorna, il freddo persiste ma il calore inizia a risorgere.
Questo è il momento per indicare sulla terra il luogo e il tempo della nascita della divinità.
Dal Sagittario, segno che indica la capacità umana di essere istintivo e concreto come un animale (corpo da cavallo), ma razionale ed evoluto (parte superiore del corpo umana), progettuale e in grado di astrarre come un Dio (capacità di scagliare frecce orientandole verso il tempo e lo spazio futuro), si passa al Capricorno, il segno governato dal “Vecchio dei Tarocchi” (colui che con parsimonia e scetticismo, nonostante le traversie della vita, con passo misurato, cammina nell’oscurità al lume di una lanterna). Il Capricorno sopravvive nel ghiaccio dell’inverno, cibandosi di nulla, diffidando di tutti, ma permettendo alla vita di superare i momenti più difficili.
C’è chi legge la scienza, c’è chi vive nella coscienza.
Buon Natale.
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