Una delle posizioni fondamentali nella lotta (come ad esempio nel BJJ) è la “postura”: in posizione stabile, si inarca la schiena, stando con la testa eretta, lo sguardo alto, avendo così il controllo energico dell’intera struttura corporea.
Si tratta di un atteggiamento fiero, carismatico, indice di persona autonoma e padrona della situazione.
Il dialetto piemontese (Ël piemontèis a l’é la lenga natural dël Piemont) esprime con semplice franchezza questa dimostrazione di volontà e dominio, con l’espressione: “Buta ël deuit e dati n’andi”.
“Buta” si pronuncia con la ü del tedesco würstel ma leggermente più lunga (come fosse una ü e mezza);
“ël” si pronuncia ‘l cioè la ë si fa sentire impercettibilmente;
“deuit” ha il gruppo “eui” che è simile al sì dell’antico francese “oi” (langue d’oil), cioè: dOIt dove la oi è gutturale;
“dati n’andi” si legge come si scrive.
Mettere il “deuit” e darsi un “andi” significa “imporsi con volontà, meticolosità e attenzione” (deuit) e poi “muoversi” (andi: andare). Questa è la perfetta precisione del Samurai applicata alla vita quotidiana: attenta presa di coscienza della realtà, mettersi al servizio della necessità, muoversi con meticolosità e volontà ferrea.
Lamentarsi e vivere un’esistenza superficiale e distratta non è la soluzione alla crisi; consapevolizzare il problema e agire in modo consono alla propria natura nel contesto reale è l’unica soluzione saggia.
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