Come legge un dislessico?
Quali difficoltà reali incontra chi non riesce a comprendere l’ordine esatto delle lettere che compongono una parola, quando legge o scrive?
Può darsi che ci siano ancora insegnanti che ritengono che i ragazzi dislessici non abbiano realmente delle grandi difficoltà a leggere, scrivere, contare ecc.
Come esistono “percorsi al buio” per far provare a chi ci vede cosa significa essere ciechi, altrettanto si possono fare dei semplici esercizi per riuscire a “immedesimarsi” nelle difficoltà del dislessico.
Esempio: come legge senza occhiali chi non ci vede bene:
Normalmente quando leggiamo le nostre pupille viaggiano da una lettera all’altra in modo indipendente, cioè, mentre la pupilla sinistra “punta” una lettera, quella destra fissa il suo sguardo su un’altra.
Per abitudine e per sveltire la lettura, abbiamo automatizzato di leggere la prima e l’ultima lettera di una parola, ipotizzando con uno sguardo (cioè senza soffermarci) il contenuto centrale.
Prova a leggere spontaneamente e velocemente questo “famoso” testo, senza badare alla confusione delle lettere; probabilmente ci riuscirai facilmente:
Quando un dislessico legge un testo scritto giusto e ordinato, in genere non può svolgere questa elaborazione, perché la malattia gli impedisce di “guardare” il complesso, in quanto il cervello non riesce a coordinare il movimento delle pupille, obbligando a leggere e decodificare lentamente una lettera dopo l’altra.
Per esempio, prova a leggere esattamente le parole così come sono state scritte, scandendo ogni lettera nella sequenza disordinata si rallenterà la velocità di lettura e aumenterà la fatica:
In tal modo il lavoro di decodificazione è molto più lungo e, facendolo, il senso della parola e della frase possono perdersi, costringendo a ricominciare tutto da capo.
Ora, per provare a “studiare” come un dislessico, prova a leggere il seguente testo, dicendo a voce alta la parola “esatta” ma in contemporanea copiandolo esattamente su carta, così come è stato scritto:
Per raggiungere lo stesso obiettivo di decodificazione e comprensione degli altri il dislessico è costretto a leggere, partendo da un testo che per lui è a prima vista incomprensibile e a scrivere con un canone che per le sue caratteristiche genetiche è impossibile da riprodurre con naturalezza.
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