Entrambi i sessi sperimentano di sicuro un potente flusso di sostanze biochimiche e ormoni quando si trovano sottoposti a stress acuto, preparandosi ad affrontare la minaccia imminente.
Questo afflusso massiccio può spingere i maschi all’azione, dato che in loro i percorsi nervosi che innescano l’aggressività sono più diretti di quelli delle femmine.
Le donne, infatti, sono meno adatte al combattimento dei maschi, poiché, durante l’evoluzione, avrebbero avuto meno probabilità di sconfiggerli fisicamente essendo essi più robusti; e anche se fossero state forti quanto gli avversari, ricorrere alla lotta avrebbe potuto implicare di lasciare solo e vulnerabile un bimbo indifeso.
Nel cervello femminile, il circuito dell’aggressività è più strettamente connesso a funzioni cognitive, emozionali e verbali rispetto a quello maschile, maggiormente collegato invece ad aree del cervello preposte all’azione fisica.
Tratto da: Louann Brizendine – Il cervello delle donne – Edizione Rizzoli
L’immagine in evidenza “Syrian army’s female soldiers” è tratta da Reuters.
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