– “Dici che hai paura delle brutte malattie?!”
– “Sì”
– “Ti piace bere pura e fresca acqua?!”
– “No, mi devo sforzare per bere anche un solo bicchiere d’acqua”
– “Mangi con gioia e spensieratezza, godendoti gusto, forma, aroma?”
– “No, spilucco schifezze in fretta, nervosamente; o mi abbuffo”
– “Vivi con serenità ed autostima i rapporti con gli altri?”
– “No, mi sento una persona inadeguata, tradita, incapace”
– “Curi il tuo corpo approfittando di ogni occasione per muoverlo, camminando, correndo, rotolando, saltando, arrampicando, come fanno i bambini che vivono ancora secondo natura?”
– “No, passo dalla sedia al divano, ogni movimento è un tormento e più mi blocco e meno ho voglia di muovermi”
– “Respiri con gioia contemplando quante cose belle hai fatto oggi e quante probabilmente ne vivrai domani?”
– “No, penso che la mia vita sia un fallimento su tutti i fronti”
– “La sensualità, l’emozione, il sogno, sono i tuoi ambienti di rigenerazione preferiti?”
– “No, mi fanno venire mal di testa”
– “Allora hai ragione a temere le brutte malattie, i tuoi no ai piaceri della vita sono il percorso più breve perché la mente insoddisfatta ti degeneri.
Se non vuoi autodistruggerti, trasforma i precedenti No in Sì, ma con l’accortezza che sia una trasformazione sincera e spontanea”.
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immagine tratta da un quadro di Costanza Costamagna
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