A volte può capitare di “percepire” cose che non esistono: visi che ci scrutano, ombre che passano, suoni o profumi che ci attraggono ma che non corrispondono alla reale presenza di qualcuno.
La nostra mente è portata a semplificare i percorsi per codificare rapidamente le notizie provenienti dalle sensazioni.
Così come fa un computer quando ci “suggerisce” le parole da scrivere o le pagine da visualizzare, altrettanto la mente, per abitudine, ci stimola a scegliere prioritariamente fra alternative già conosciute.
Ecco che bastano poche “rughe” su un pezzo di legno e possiamo “vedere”, ad esempio, la forma di un teschio o quella di un gufo.
Ad un esame attento ovviamente questi soggetti scompaiono, lasciando spazio solo al tronco d’albero, ma se la nostra mente ha estratto quelle scelte è perché l’inconscio, come in un sogno, le preferisce ad altre.
Quindi è importante approfondire, in meditazione profonda e silenziosa, gli stimoli della pareidolia, spesso essi ci aiutano a risolvere delle problematiche che a livello cosciente non riuscivamo a dipanare.
L’applicazione sensoriale della Grafologia o l’empatia della Pranoterapia sono coadiuvate dalla pareidolia.
Vedi anche GENIUS LOCI.
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