Il tatto è il principale senso, essendo quello che permette di connettere tutte le sensazioni corporee.
Per comprendere l’importanza del tatto nel corpo umano, si pensi che da millenni una delle torture più crudeli inventate dall’umanità consiste nel privare la vittima della possibilità di movimento (ad esempio tenendola legata per un tempo eccessivo su una superficie estremamente morbida in ambiente insonorizzato e buio), in modo da farle perdere il senso del tatto e dell’orientamento.
Questa tortura è volta a far impazzire la vittima, che resta cosciente ma senza più nessun punto di riferimento con l’ambiente esterno, come se fosse imprigionata nella propria mente.
Se il tatto è sano, fortifica il corpo e la volontà, se è invalido, la persona è privata della base di tutti gli altri sensi.
Nel tatto è poi presente il “solletico” che probabilmente si sviluppò nelle epoche preistoriche, per aiutare i primitivi a percepire la presenza di rettili, insetti e ragni negli ambienti bui.
Il tatto è perciò un senso ancestrale che interconnette con le emozioni e gli istinti primari.
Allenarsi a stimolare il corpo in punti chiave con sensazioni tattili leggerissime, con un velato solletico o muovendosi con estrema attenzione in un ambiente completamente buio ed insonorizzato, spesso dà delle impressioni potenti, in grado di mettere in moto dei meccanismi di sblocco che altri sensi, più “evoluti”, non sono atti ad attivare.
Sensibilità
Homo lux: studio e ricerca aldilà dei margini – prof. Sergio Sapetti
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