“Il tuo peggior nemico non può farti male tanto quanto i tuoi pensieri non controllati”. Buddha
La nascita in un certo contesto sociale, in una particolare epoca e in un preciso luogo, determinano un imprinting educativo ed esperienziale che caratterizza in modo univoco ogni individuo.
L’abitudine a ricevere costanti stimoli dalle principali persone di riferimento quotidiano (genitori, insegnanti, compagni di classe e di giochi, fratelli ecc.), segna la modalità con la quale l’individuo si prepara ad affrontare gli eventi, ma il suo carattere di nascita è predeterminato, potrà essere adattato e modellato dagli eventi, avrà delle connotazioni di riferimento geneticamente rilevabili nei suoi predecessori, ma il carattere, benché simile ad altri sarà univoco.
Siamo “animali sociali” che traggono forza dalla comunicazione e dall’integrazione all’interno del “branco”. Se gli stimoli gerarchici sono etici e civili, si sviluppa una mentalità virtuosa, che favorisce l’intelligente consapevolizzazione della realtà; se invece vi è strumentalizzazione ed egoismo, le scelte personali potrebbero essere pilotate dai suggerimenti plagianti di chi governa il gruppo, ciò favorisce ignoranza e stupidità.
Per comprendere quali siano le precise dinamiche che agiscono nella persona, ci si può rivolgere a varie modalità di accertamento psicologico.
La psicologia permette di inserire le scelte di ognuno di noi, mettendo in relazione le caratteristiche specifiche e le aspettative relazionali e ambientali.
Due campi fondamentali in cui si può esaminare, ma anche influenzare, la personalità, sono:
- Grafologia (psicologia del carattere della scrittura)
- Cromologia (psicologia del colore e della forma-colore)