Dedicata a chi è nel sentiero della malattia terminale.
Ombra di luce
Pelle di luna pallida,
color latte secco,
farinosa di vita appassita,
fragile traspare dall’arido velo.
Vaghi i pensieri ti scorrono lievi:
sulle risa della gente
sugli sguardi di compassione
sui gesti di repulsione
sulle voci sommesse
pronunciate da labbra nascoste da mani,
udite da orecchie inclinate al segreto.
Parlano di te:
“È finita; non ha più vita”
e tu con inerte lentezza
assorbi ogni istante che resta,
ansimi aridi in un mondo crudele.
Ad ogni respiro il petto si spezza,
ti nutri di nulla, rifiuti tutto
un ronzio costante vibra la mente
come una radio che non ha più segnale.
Volti il viso lontano dal male
specchiato dagli occhi di chi ti vuol bene
solo un istante concedi lo sguardo,
di tenera preda,
antilope inerme tra fauci feroci.
Ombra di luce,
ferma cammini
ingabbiata tra opachi fantasmi.
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