Nella più profonda oscurità dell’angoscia vi è sempre un istante dil luce fuori dal tempo e dallo spazio:
Impotente angoscia
Accarezzo gelide fiamme che escono ustionanti dalle tue ginocchia
ti abbraccio e la sabbia del tempo fugge tra le mie dita
inorridisco per l’innaturale colore che deturpa la tua gioia
lo sguardo nello sguardo assorbe per osmosi atroce dolore.
Ad ogni lamento inconsolabile le mie membra si paralizzano, impotenti….
impotente assorbo ogni respiro soffocato in polmoni di polvere,
impotente emetto un urlo inudibile,
impotente il mio cuore è trafitto da aghi di ghiaccio.
Voglio strapparmi di dosso questa immonda maschera di carne,
voglio estinguere le barriere che mi separano dalla tua stupenda essenza.
Fiamma glaciale, freddo ustionante, morte vivente,
quanto è breve la parentesi del “noi” racchiusa tra due infiniti eterni vuoti
….. ma poi tornammo …..
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