A richiesta di un utente, vediamo come scrivere il nome “Nunzio” in Stenografia Cima.
Vi sono due possibilità, una canonica l’altra… stenografica personalizzata.
Canonicamente, essendo un nome proprio si scrive completamente, la vocale finale di parola non si omette sia per tale motivo, sia per distinguere Nunzio da Nunzia.
La N centrale è scritta a cerchietto, si inserisce ruotandola in senso antiorario per favorire il movimento dentro la curva della U e per agganciarla in modo più semplice con la Z.
Per scrivere la Z in modo corretto, occorre applicare un buon “ritorno di polso”.
Il segno quindi è molto complesso e particolare in quanto la N gira in senso anomalo (in genere la N cerchietto gira in senso orario, seguendo la direzione della gamba della N completa, in tal caso, per scorrevolezza, meglio farla eccezionalmente in senso antiorari, dentro la curva); N-Z obbligano a compiere un movimento molto stretto e tortuoso, si tenga poi conto che la Z è rafforzata, quindi oltre a questo stretto giro bisogna anche rafforzare la prima parte della Z (il che però viene spontaneo, dato che si torna indietro di un paio di millimetri, dopo lo slancio verso a destra dato dal cerchietto N). La “i” e la “o” sono poi due segni lenti (soprattutto la “i” che è piatta).
Allora, data la tortuosità, se dal contesto si capisce che si parla di “Nunzio” (e non di Nunzia) che è un nome di persona conosciuta per quell’argomento di cui si sta scrivendo (es. il “nunzio apostolico”, oppure Gabriele d’Annunzio, oppure è una persona conosciutissima in quel settore, come nel caso dell’utente che sta chiedendo questa peculiarità) si può usare un accorgimento particolare:
si scrive sulla base la prima parte di parola “NU” e in alto si mette il segno della Z che posto in alto, staccato dalla “radice stenografica” significa desinenza stenografica “Anz, Enz, Inz” (e in casi eccezionali Onz, Unz). Vero è che sulla base in teoria ci andrebbe scritta solo la U, ma per chiarezza preferisco mantenerla sulla base, in modo da rendere più chiaro ancora che si tratta di “Nù-nzio” con l’accento tonico sulla “u” (e non importa se “abbiamo inventato” la desinenza “nz” tanto siamo stenografi, pionieri eclettici, e non burocrati).
La direzione e la dimensione dei segni si vedono sopra:
N: un corpo di scrittura, discendente, non rafforzato
U: mezzo corpo di scrittura, ascendente, non rafforzato
N: piccolo cerchietto grande circa un terzo di un corpo di scrittura, non rafforzato, senso antiorario
Z: mezzo corpo di scrittura, connesso alla “i” successiva, quindi in tal caso scritto piatto, parallelo alla linea base, rafforzato nella prima parte del segno
I: orizzontale piatta, non rafforzata, mezzo corpo di scrittura
O: orizzontale concava (concavità verso l’alto), non rafforzata, mezzo corpo di scrittura
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