La paura che una persona a noi cara soffra si comporti in modo vizioso e autolesionistico, ci provoca un forte dolore; questa nostra sofferenza è naturale e plausibile.
Se la situazione è pessima, le possibilità che nel breve periodo l’atteggiamento vizioso divenga più virtuoso sono scarse.
Ci sentiamo impotenti.
Ma che si può fare?
Dobbiamo prendere atto della realtà dei fatti, ormai è così, da questo si deve partire con coscienza e volontà.
Se la si asseconda, ci sfrutta, se la isoliamo, da sola probabilmente si rovina completamente, se usiamo “bastone e carota” può andar bene per tirare avanti, ma non per cambiare.
L’unica soluzione è accettare la realtà, essere consapevoli che forse non ci sarà un esito fausto della situazione e lavorare al meglio su noi stessi, perché cambiando atteggiamento in noi, cambiamo di conseguenza anche la modalità esterna con cui gli altri si mettono in relazione con noi.
In tal modo, se dovessero scaturire delle soluzioni, essendo attenti e in pace, potremo agirle.
La soluzione è in noi, non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo modificare il mondo che condividiamo e in cui ci mettiamo a confronto. Non esistono “strumenti occulti” oppure “formule magiche” che obblighino a cambiare chi non vuole farlo.
“L’unica via d’uscita, molto spesso, è proprio attraverso le difficoltà”.
Stephen Littleword”
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