Mille rimedi colorati nel prato e nel bosco fiorito di primavera

I campi e i boschi in fiore di primavera ci forniscono tante utili piante che possono darci benessere e rinnovamento, facendoci smaltire le tossine accumulate nei freddi dell’inverno.

Camminando nella natura ci imbattiamo nella Pulmonaria, il cui nome stesso ne indica le proprietà adatte alle problematiche tipiche dei mesi bui (tosse, catarri, carenza vitaminica). Un tempo i bambini ne raccoglievano e mangiavano i fiori come ricostituente.

Prato ricco di ranuncoli, indice di umidità, il ranuncolo ha anche delle importanti proprietà officinali, ma, dato che le parti verdi sono sono tossiche, è sempre sconsigliato un uso “fai da te”. Una volta seccato, è innocuo ed è utilizzato come fieno per gli animali.

Passiamo accanto al Tarassaco, le cui foglie utilizziamo come insalata (cruda e cotta) e per gli infusi. Ed altrettanti usi ce l’ha l’Ortica, che arricchisce di nutrimento gustoso risotti, frittate, minestre, e intanto porta sali minerali, depura, aiuta il sangue.

Scopriamo l’Equiseto, pianta “preistorica”; guardandolo “spaccare” il terreno protendendosi verso l’alto con la gemma chiusa, si ha l’idea del potere mineralizzante che contiene. Poi, da “grande” si apre come la coda di un cavallo, si espande, come avviene in cromoterapia con il colore “giallo”, e di qui vi è l’idea della proprietà diuretica.

Con la radice di Bardana si fanno decotti, con le foglie e i fiori di Salvia selvatica si aromatizza e si fanno infusi.

Poi volgiamo lo sguardo verso l’alto, dove Ciliegi e Peschi in fiore colorano di bianco e rosa le chiome del bosco. Ma in mezzo a loro ecco comparire il Sambuco, pianta che i bambini di un tempo conoscevano bene, perché con i frutti maturi si dissetavano oppure producevano un “inchiostro casalingo”, mentre con i fusti si costruivano “fucili di legno”, svuotando le canne del morbido midollo centrale. Le loro madri invece dai frutti ricavavano ottime marmellate, dense e nutrienti.

E in mezzo a tutto ciò volano le api, bottinando il nettare che ci darà il miele di tarassaco, trifoglio, millefiori, ecc.

Respirare il bosco, nutrirsi dei colori della Primavera e cibarsi dei suoi frutti è a portata di mano, basta camminarci dentro con attenzione.