Massima Volontà

allenamento ed emozioneChiediamo ad una donna di correre il più velocemente possibile per qualche decina di metri e poi di colpire un sacco da boxe con irruenza:

Se si impegnerà al massimo, raggiungerà un’ottima prestazione, in base alle sue potenzialità.

E se mettessimo in palio un importante premio? Ad esempio una somma di denaro tale da risolverle importanti problemi economici che la tormentano, purché migliori il risultato precedente?

Probabilmente riuscirà a fare ancora meglio, correndo più veloce e picchiando più forte, rispetto all’altra volta.

La stessa donna, in caso di grave pericolo, ad esempio se fosse aggredita brutalmente da un malintenzionato, darebbe ancora più enfasi all’azione? Quasi sicuramente sì, la paura le metterebbe le “ali ai piedi” e colpirebbe tanto forte da farsi male lei stessa pur di salvarsi.

E se la brutalità avvenisse ai danni di sua figlia? Quanto sarebbe impetuosa e spietata nel difenderla?

“L’animale più feroce della natura è la madre che difende la vita dei propri figli”, in tal caso questa donna darebbe realmente il massimo di se stessa e addirittura oltre, incurante delle conseguenze.

L’esempio è basato su una donna, ma il corpo umano, di uomo o di donna che sia, è strutturato per riuscire ad esprimere una certa potenza, gestita e controllata dalla mente di volta in volta, questo serve per economizzare le risorse di energia e per evitare di subire dei danni fisici.

È la mente che decide quanto sia il valore massimo esprimibile in quel momento in quel contesto. Se l’obiettivo è veramente di vitale importanza, la mente spinge il corpo al suo limite e anche oltre, se invece l’obiettivo, pur essendo interessante, non è primario, la mente pianifica un uso moderato delle risorse corporee, riducendone la resa a meno del 65% del suo potenziale.

#voluntastrainer

 

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