Siamo composti da un’infinità di particelle sub-microscopiche che si muovono vorticosamente in un abisso di vuoto. Centinaia di miliardi di cellule, miliardi di miliardi di protoni, neutroni, elettroni, la cui posizione è per noi indeterminabile.
Per una particella non è possibile misurare (nello stesso istante temporale o in tempi successivi), e quindi conoscere, un definito valore della posizione e della quantità di moto con precisione assoluta, ovvero con incertezza nulla. Nessuno potrà mai calcolare il valore di pi-greco, infatti il rapporto tra la circonferenza e il raggio del cerchio esiste, ma è incalcolabile…. e lo stesso dicasi per altri numeri irrazionali e trascendenti, ad esempio phi.
Ogni secondo la mente elabora circa 400 informazioni, ci dà coscienza dell’essenziale, ma nel profondo avvengono migliaia di meccanismi inconsci, automatizzati.
Eppure noi siamo responsabili delle decisioni, della gioia e del dolore, della sopravvivenza e della morte. L’essenza che ci anima si esprime nella “volontà”, è la volontà a fornire energia alla determinazione mentale e ad orientare le scelte verso il futuro che ci appartiene.
Nell’indeterminazione dello spazio e del tempo, ci si interconnette con quel futuro che meglio esprime la l’anima.
Leggendo gli effetti, cioè analizzando soggettivamente gli eventi che ci accadono e utilizzando i sentimenti che insorgono quando vi ci meditiamo, stabiliamo un ponte che congiunge in modo cosciente immanente e trascendente, approfondendo la conoscenza di noi stessi.
L’essere umano si eleva dallo stadio animale alla divinità, quando insinua la sua volontà nell’incertezza della fisica e della chimica, nella trascendenza dei numeri e della geometria, nell’estrinsecazione del simbolo sacro nell’oggetto che lo rappresenta.
Per Socrate per essere felici occorre cercare continuamente la verità in se stessi, perciò studiare il corpo (inteso non solo come corpo fisico, bensì come espressione dei gesti e degli eventi quotidiani) è leggere l’anima perché:
“Il corpo è il libro scritto dall’anima” (Sergio Sapetti) .
« Nell’ambito della realtà le cui condizioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere (all’interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso. » (Werner Karl Heisenberg, 1942[wikipedia]).
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