Agli occhi dei docenti più “longevi” chi è nato meno di venti-venticinque anni fa sembra frettoloso nello svolgimento di lavori di precisione, che richiedono pazienza, approfondimento e meticolosa attenzione ai dettagli.
Alcuni professori assumono un atteggiamento “cattedratico” quando gli alunni sbagliano un segno aritmetico o commettono un errore ortografico. Dal canto loro i discenti sembrano non comprendere l’importanza del dettaglio e contestano la pedante intransigenza del docente.
Dal nuovo millennio sia l’educazione sia l’istruzione (cioè i due fattori che strutturano la personalità) sono enormemente influenzati dalle moderne tecnologie. Smartphone, tablet sempre connessi ad internet permettono di estendere la mente e la conoscenza a livello globale, accedendo a risorse inimmaginabili per le generazioni precedenti.
I millenial nati dopo il 2000 hanno le esperienze base della crescita impregnate dal mondo tecnologico, per trovare un dialogo con loro è utile ricorrere agli stessi strumenti.
Whatsapp, Messenger, sia per dialogare rapidamente sia per inviare link a contenuti multimediali, permettono al docente di interfacciarsi in modo più adeguato con chi è nato nell’epoca della comunicazione digitale. Così come la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) e gli strumenti di Computer game therapy sono utili per istruire i disabili ma con ottimo beneficio per tutta la classe.
È con questi strumenti che oggi si può impostare un lavoro di qualità sui dettagli e sulla pazienza. Non è vero che i nati nella generazione Y sia imprecisi e distratti, lo dimostra il fatto che essi riescono a raggiungere un alto grado di sicurezza informatica e a ideare applicazioni all’avanguardia rispetto a chi è più avanti negli anni.
Quello che a loro può essere insufficiente è l’attività pratica, la manualità e l’esperienza corporea.
Occorre aiutare queste generazioni a non fossilizzarsi sul mondo virtuale, portandole a sviluppare anche gli aspetti emotivi e fisici della vita.
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