In una gara di Stenografia, per scrivere velocemente e nel modo corretto due o tre parole al secondo, occorrono alcuni importanti accorgimenti:
- Tipo di biro: ognuno ha le sue preferenze, deve però essere leggera, ergonomica, trasparente (per vedere il livello e il consumo di inchiostro) e deve già essere stata testata in allenamento.
- Tipo di inchiostro:
- blu: è fluido e non macchia eccessivamente;
- rosso: è molto fluido ma tende a macchiare troppo, inoltre a lungo andare può irritare la vista;
- nero: è poco fluido, rallenta la scrittura e affatica il polso;
- verde: la fluidità dipende dalla qualità del prodotto, spesso scorre con rigidità.
- Preliminari
- prima di stenografare, meglio accertarsi che la biro scriva bene, facendo qualche scarabocchio. Controllare il livello di inchiostro, tenere pronte altre due o tre biro per sostituire la prima, in caso di necessità;
- eventualmente scaldare la punta della biro per qualche secondo con la fiamma di un accendino, in modo da fluidificare meglio l’inchiostro.
- La biro si impugna, sostenendola con il dito medio, pinzandola fra l’indice e il pollice. La parte esterna del mignolo serve come punto di appoggio sul foglio di carta.
- La postura è tonica, i muscoli di tutto il corpo sono rilassati, . Occorre fare attenzione a non irrigidire inutilmente delle zone corporee (schiena, glutei, addominali bassi ecc.) perché la scrittura rivela ogni tensione corporea (vedi Grafologia Moderna).
- Il respiro è tranquillo e regolare. Non bisogna mai trattenere il respiro, la scrittura si irrigidirebbe, i muscoli e il cervello avrebbero carenza di ossigeno.
- La mano sinistra scorre verso il basso, tenendo fermo il notes, che è inclinato di circa 45° rispetto al torace. In prossimità dell’ultima riga, l’indice sinistro inizia a far scorrere verso l’alto il lembo del notes, la mano destra si proietta velocemente in alto, sul nuovo foglio, per continuare a scrivere, mentre la mano sinistra ruota con un movimento a scatto il foglio esaurito.
- I segni rafforzati sono eseguiti con un “gioco di dita e di polso”, stringendo la mano leggermente a pugno e ad uncino, come se si dovesse prendere rapidamente un oggetto.
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