Pur sapendo che la scrittura è già da tempo utilizzata per fornire supporto a problematiche psicofisiche di vario livello, es. grafoterapia e scrittura creativa (Musso 2008), quale campo avalla la connessione tra il miglioramento dell’atteggiamento corporeo, sviluppato tramite la scrittura e viceversa? È l’arte marziale che, praticata in forma etica, sublimando l’istinto combattivo, innato nell’essere umano, rispetta l’evoluzione naturale, utilizza i concetti di economia di movimento, gestisce la prossemica, induce un atteggiamento carismatico, generando: “corpo sano in mente sana”.
Apparentemente il “budo” sembrerebbe distante dagli argomenti fin qui trattati, eppure, osservando lo sviluppo antropologico dell’umanità e studiando a fondo la “forma esecutiva” delle arti marziali, si scopre come il corpo, muovendosi, descrive la storia personale dell’individuo. Quindi, praticando una ginnastica appropriata, basata sui concetti universali della simbologia spaziale, ben definiti dalla grafologia moderna: alto-basso, leggero-forte, curvo-retto, circolare-spigoloso ecc. (Bruni e Sapetti 2009) e altrettanto ben noti ai discepoli marziali (perché le logiche del movimento sono le stesse) si ha la conferma che il benessere psicofisico sia ottenibile da chiunque, eseguendo con l’intero corpo i singoli movimenti di scrittura.
Vediamo passo passo questo percorso evolutivo.
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