Arte marziale e gesto grafomotorio
L’unione tra arti marziali e scrittura si è sviluppato in particolar modo nel Giappone feudale. I Samurai eseguivano dei particolari esercizi di scrittura per allenare i movimenti fini della mano, ottimizzando in tal modo il combattimento con la spada.
Ancor oggi alcuni Maestri di Arti Marziali giapponesi studiano e insegnano la pratica della calligrafia come perfezionamento delle abilità olistiche del praticante: postura, respiro, rispetto “ossessivo” della forma (proporzioni, spessore, pressione della grafia), movimento del polso ecc. sono studiati “a tavolino” con la calligrafia per poi essere trasferiti come concetto nel combattimento.
Questi esercizi derivano probabilmente dalle pratiche buddiste, in quanto molti Samurai erano di religione Zen (Turnbull 1987), infatti, in alcuni monasteri buddisti si utilizza l’osservazione della calligrafia per capire quali esercizi meditativi e di preghiera il discepolo deve eseguire per purificarsi.
La scrittura è un atto motorio che si esegue correttamente se si sono strutturati e sviluppati i controlli di postura, tono muscolare, coordinazione oculo-motoria, convergenza visiva e avendo una dominanza neurologica stabile (Carena 1992).
La scrittura ha un legame fondamentale con la comunicazione che è una delle abilità più importanti dell’essere umano. La sensibilità nervosa relativa alle corde vocali e alla mimica facciale (oltre che quella della mano e soprattutto del pollice) sono proporzionalmente molto più estese di quelle di ogni altra funzione corporea. È come se il nostro corpo si fosse evoluto sensorialmente per favorire al massimo la capacità di comunicare, sia a voce, sia fissando nel tempo i concetti, tramite la scrittura.
La scrittura favorisce inoltre il calcolo: infatti, senza la rappresentazione simbolica dei numeri e delle operazioni matematiche, eseguire calcoli complessi sarebbe improponibile e renderebbe impossibile la progettazione e la realizzazione di opere architettoniche, macchine, strumenti di precisione ecc.
La scrittura eseguita spontaneamente, a mano, impugnando una penna, stando in posizione comoda, trasmette non solo una comunicazione esplicita (i concetti che si scrivono) bensì anche un enorme quantitativo di dati relativi alla personalità di chi scrive (Bruni e Sapetti 2009).
Scrittura Atletica: Sistema di Psicomotricità
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