Premo una lettera sulla tastiera del computer: l’impulso elettrico di input, corrispondente a quel tasto, si dirige all’interno del computer ed entra in contatto con i programmi che lo gestiscono, dialogandogli insieme.
Reagendo ai loro comandi, dal centro del computer, parte un messaggio di risposta: il nuovo impulso elettrico di output, arriva al monitor e genera la scrittura a video della lettera corrispondente al tasto che ho premuto un istante prima.
I messaggi sono elettrici: acceso – spento (Sì – nulla).
I bersagli sono fisici e danno risposte tangibili dai nostri sensi: immagini a video, suoni audio, carta stampata ecc.
Gli organi di senso recepiscono il messaggio prodotto dal computer, tramite impulsi elettrici nervosi, dalla periferia del corpo le notizie viaggiano verso l’interno dove (nelle sinapsi) stimolano reazioni fisiche.
Il cervello elabora il messaggio, genera una risposta, invia un nuovo impulso elettrico che viaggia dal centro verso la periferia.
Vi è una notevole similitudine nel funzionamento del computer e quello dell’organismo umano (elaborazione dati e gestione periferiche – dall’elettricità alla chimica).
Perché ho premuto il tasto con quella lettera? Perché avevo una certa intenzione, questa intenzione dipende da fattori che riguardano la mia vita, non c’entrano nulla con la meccanica del computer.
Il computer è lo strumento, ma chi lo padroneggia è la coscienza umana.
Se il computer smette di funzionare (muore) l’essere umano, avendo necessità di comunicare, cerca un altro strumento che lo sostituisca. Potendoselo permettere sceglie un computer più moderno ed efficiente, altrimenti, se non ha alternative, torna ad utilizzare carta e penna…
Se invece è il corpo umano che smette di funzionare e muore, la coscienza, per esprimersi, entra in sintonia con un nuovo corpo, più o meno evoluto a seconda delle possibilità contestuali a quell’individuo.
Dagli Antichi Egizi sappiamo che la parte indifferenziata della nostra coscienza, quella che contiene le “idee”, gli archetipi, i concetti più spirituali, è chiamata “Akh”.
L’energia vitale, cioè quella che dallo spirito si irraggia verso il corpo, è detta “Ka” (mentre è detta “Chi” in Cina, “Ki” in Giappone, “Prana” in India, “Nagual” in Messico).
Le emozioni rendono ricca la vita che, se non ci fossero, sarebbe arida. L’energia emotiva è detta “Ab”.
La parte spirituale che denota la “personalità” individuale è detta “Ba”.
Si noti la corrispondenza fonetica nei nomi antico egizi:
BA (personalità spirituale) – AB (il “cuore spirituale” cioè le emozioni della persona)
AKH (energia indifferenziata dello spirito celeste) – KA (energia vitale che irradia il corpo terrestre)
L’Anima è perciò il frutto dell’interazione di tante energie spirituali differenti.
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