La Vita oltre la vita

la vita oltre la vitaQuasi quarant’anni fa Raymond A. Moody jr. pubblicò per la prima volta una raccolta di esperienze di coloro che, in seguito a gravi infortuni, malattie o ferite, hanno avuto delle particolari esperienze dette di “pre-morte”.

Da quel momento, anche in seguito al successo del bestseller, furono molti coloro che scrissero in proposito a questo argomento, a volte con eccessivo fanatismo o con superficiale scetticismo, quello che conta è che le persone che hanno vissuto l’esperienza di pre-morte esistono da sempre e, andando a cercare notizie nei testi antichi, il fenomeno è presente da sempre, esattamente con le stesse modalità descritte ai giorni nostri.

Poter dialogare con un “sopravvissuto” è un’esperienza privilegiata, ma, per chi volesse iniziare ad addentrarsi in questo misterioso mondo di confine, ecco qui riassunti i principali fenomeni della “Vita oltre la vita”, sottolineando che questi punti sono stati provati separatamente (uno o più alla volta per ogni esperienza) ma mai tutti insieme:

  • Si ascolta la notizia della propria morte (da un medico, da un soccorritore ecc.).
  • Si ha un senso di pace e di quiete (svanisce il dolore lancinante dovuto alla causa della morte e lascia posto ad un senso di pace e benessere).
  • Si sente un suono inusuale (ronzio, tintinnio).
  • Si percorre forzosamente e rapidamente una galleria buia.
  • Si abbandona il corpo (ci si rende conto di esserne fuori, vedendolo come si vedrebbe un estraneo; questa esperienza è detta O.B.E. Out of Body Experience).
  • Si avverte la presenza o si vedono altri esseri con i quali si stabilisce una comunicazione.
  • Si vede una luce intensissima che ha una propria personalità e coscienza (chi ha una Fede, associa questa presenza alle Entità spirituali della sua Religione).
  • Si riesamina la propria vita (un susseguirsi di immagini tridimensionali e dinamiche degli eventi salienti della propria esistenza, accompagnati dalle emozioni e sentimenti inerenti alle vicende).
  • Si intuisce la presenza di un “confine” (nebbia, distesa d’acqua, siepe ecc.) che non si può varcare o dal quale non si può tornare indietro.
  • Si torna nel proprio corpo (ovviamente tutti i racconti provengono da persone che dopo l’esperienza sono tornate).
  • Si racconta l’esperienza, sapendo che è stata reale, ma ci si accorge di non essere capiti e creduti.
  • Si cambia il modo con cui si concepisce la morte, si cambia di conseguenza il modo di vivere le esperienze di quotidiane.

(Tratto da Raymond A. Moody jr. – La Vita oltre la vita – Arnoldo Mondadori Editore)

APPROFONDIMENTO:

La saggezza popolare della “Vita oltre la vita”

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