Un bambino fin dai primi mesi ed anni di vita, ha un enorme entusiasmo e desidera studiare e lavorare, per essere come i grandi.
Poi, man mano che frequenta asilo, scuola, società, inizia gradualmente a rifiutare certe fatiche, perde entusiasmo, si annoia, cerca di evitare gli impegni.
La noia, la distrazione, la scelta di percorsi di studio non idonei al carattere e alla personalità, portano al fallimento, al vizio e alla malattia.
La cura non è semplice, sarebbe meglio quindi fin da subito rendere adeguato e gradevole l’ambiente di vita del bambino, con genitori presenti sia fisicamente sia, e ancor di più, emotivamente.
Idem per la scuola che dovrebbe tornare ad essere un luogo di “gioco”, dove per gioco si intende: imparare a vivere, simulando il comportamento adulto.
Quando ormai l’adolescente non ha sviluppato il piano affettivo-emotivo, non si rende conto di chi è e cosa veramente lo fa star bene, quando il gruppo di riferimento, in cui si sente inserito e valorizzato, è ormai solo quello dei bulli ecc. si può solo intervenire coercitivamente e con corsi per il controllo dell’aggressività, ma ormai il danno è fatto.
Genitori e insegnanti, svegliatevi! I figli sono più importanti dei soldi, della carriera, del lavoro, dello sport, dell’automobile, ecc. State modellando il futuro di questo mondo, la responsabilità è di tutti noi, nessuno escluso.
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