Il Kyudo, l’Arte del tiro con l’arco, è una via di autoconoscenza, così come il Kendo (Arte della Spada), la Calligrafia, la cerimonia del Thé ecc.
<< La perfezione nell’arte della spada consiste, secondo Takuan, in questo: che nessun pensiero dell’io e del tu, dell’avversario e della sua spada, della propria spada e del modo di usarla, e persino della vita e della morte turba più il cuore.
“Tutto è dunque vuoto: tu stesso, tu stesso, la spada sguainata e le braccia che la guidano. Anzi, non c’è più nemmeno il pensiero del vuoto”.
“Da tale vuoto assoluto” afferma Takuan, “sboccia meravigliosamente l’azione”.
Ciò che vale per il tiro con l’arco e il maneggio della spada vale, sotto questo aspetto, per ogni altra arte.
Così, per accennare a un altro esempio, la maestria nella pittura all’inchiostro di China si manifesta appunto in questo: che la mano, padrona assoluta della tecnica, nell’attimo stesso in cui lo spirito comincia a dare forma, esegue e rende visibile ciò che esso intravede, senza che tra l’uno e l’altro ci sia lo spessore di un capello.
La pittura si fa scrittura automatica.
E anche qui la regola da dare al pittore può suonare così: osserva per dieci anni il bambù, fatti bambù tu stesso, poi dimentica tutto e – dipingi. >>
Eugen Herrigel – Lo Zen e il tiro con l’arco – Edizioni Adelphi
La mistica unione tra le arti dello Zen è quindi simile alla profondità della grafologia e alla luminosità della cromologia, entrando tutte in sintonia con l’essenza psicosomatica della persona.
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