Nella notte dei tempi, i ritmi dell’essere umano erano in sintonia con quelli della luce e del buio.
La luce del giorno stimolava l’azione attiva (archetipo paterno), il buio della notte stimolava la quiete passiva (archetipo materno). Di giorno si agiva, di notte si meditava.
La Luna, luminare notturno, perciò è da noi intimamente associata alla madre, quindi all’emozione, al nutrimento, al sostegno, all’accettazione, all’introspezione, alla riflessività, al sogno, alla vita neonatale e alla primissima infanzia.
Ancora oggi questa prerogativa è nel nostro “dna caratteriale” e fin dalla nascita l’imprinting della posizione del Sole natale e della Luna natale determinano come il nostro carattere si sintonizza sugli archetipi paterno e materno.
Ieri sera vi è stato un particolare “plenilunio”, accentuato nella sua mistica bellezza dal cielo terso e dalla grandezza apparente della Luna che per coincidenza quest’anno, nella prima notte d’Estate, si trovava in perigeo, cioè nel punto più vicino alla Terra.
Nel nostro emisfero, la luce del Sole del Solstizio d’Estate, si è unita alla luminosità della Luna piena, illuminando sia la notte che il giorno.
Un evento di magia alchemica da “respirarsi” e da contemplare con passiva calma per rigenerarsi dalle dure fatiche e privazioni dell’inverno.
L’immagine originale del plenilunio del 22 giugno 2013 è stata magistralmente realizzata da Carlo Bono
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