L’Antico Egitto influenzò per millenni i popoli del Mediterraneo; molte delle nostre parole e concetti hanno tratto origine da quella cultura.
Ad esempio, da Horus si ha: ora, orologio, orientare, ecc.
La scrittura geroglifica antico egizia, rimasta praticamente immutata per 4.000 anni, è fonetica e “funzionale”: perciò, per comprendere il significato profondo del simbolo, occorre prestare attenzione al suono e alla funzione del disegno.
Suono, funzione e scrittura racchiudono un messaggio subliminale che è ancor oggi attivo nel nostro inconscio.
La lettera “b” è rappresentata dal simbolo di un piede.
Si immagini un abitante di quell’epoca remota che quotidianamente percorra lunghi percorsi a piedi (scalzo o con dei sandali di cuoio). Il battito del piede sul duro terreno sabbioso è paragonabile al suono “b” (profondo, ottuso, ritmico).
La “b” è la seconda lettera dell’alfabeto (come poi sarà nell’ebraico e nel fenicio: aleph, beth), quindi è associata al numero “2” (dualismo, sistema binario, yin-yang).
Indicando la “b” con un piede, automaticamente si associa il simbolo grafico al suono e il numero alla funzione:
- un piede non può camminare da solo, se c’è n’è uno, per “funzionare” occorre anche l’altro.
Quindi con ogni lettera si spiegano i funzionamenti di più concetti, scrivendola, si tramanda nel tempo e nello spazio il potere insito nell’idea rappresentata dal simbolo.
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