I bambini sono entusiasti di lavorare come fanno i genitori e i fratelli più grandi, cercando di compiere le stesse azioni.
Più sono piccoli e maggiore è il loro desiderio di imparare e muoversi, magari sporcandosi, ferendosi e stancandosi, ma senza farsi tanti problemi.
Poi, crescendo, questa spontaneità si deteriora: la scuola, così come è strutturata nel nostro contesto, il disinteresse dei grandi, che non hanno pazienza di rendere partecipi i figli nelle proprie attività, le madri, timorose degli incidenti e infortuni, e la società, che induce ad un consumo passivo dei mass media, rendono oziosa l’esistenza, spegnendo la vitalità originale.
Stiamo bene quando ci muoviamo e impariamo, osservando ed emulando i modelli altrui. L’ozio intorpidisce il corpo, degenera la natura umana, inquinando in modo indelebile l’anima.
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