Molte sono le leggende che giungono dal remoto oriente nel quale, nel corso dei millenni, in Cina come in Giappone, ma anche in India, un saggio Maestro di arti marziali osserva la natura, e capisce che l’uso intelligente della flessibilità può portare alla vittoria un guerriero apparentemente più debole, contro avversario dotato di una maggiore forza fisica.
A volte nell’arte marziale è stata applicata l’agilità di un particolare animale (scimmia, cobra, tigre) ma di frequente è un vegetale che contiene il “segreto della vittoria”. Il bambù riempie le sue foglie di pioggia, quando il limite di sopportazione è massimo, le foglie si piegano e lasciano defluire l’acqua. Così il salice, stando ben radicato per terra, flette i rami sotto il peso di una solenne nevicata, in modo da scrollarsi di dosso il peso senza riportare danni.
Nel Jiu-jitsu come nel Judo, si “sfrutta” la forza dell’avversario, cedendo con flessibilità alla sua aggressione, e facendolo precipitare a terra sotto il suo stesso impeto.
Dalle parole dello scrittore e magistrale scultore ertano Mauro Corona, conosciamo anche un’altra pianta che si comporta in siffatto modo: il Cirmolo (pino cembro, Pinus cembra).
“Ma torniamo al nostro cirmolo.
Resiste bene ai venti, e la neve, che alle alte quote e in grandi quantità scende su di lui, non riesce a spezzargli le braccia come a molti suoi fratelli. Sotto il peso delle forti nevicate, il cirmolo piega i rami fino a terra e, in quel movimento arrendevole, scarica la neve per poi farli rialzare alla posizione originale.
Credo che, osservando lui e qualche suo simile, siano nate certe arti marziali in cui la forza del nemico viene dissipata proprio grazie a movimenti di ripiego.
Come il viburno e la betulla, il cirmolo ha capito che non vale la pena di impuntarsi e combattere una battaglia già persa in partenza. È un mite, ma non per paura, per saggia esperienza.
– Incontra un cirmolo e il sorriso acccmpagnerà la tua giornata”….”Noi siamo alberi e gli alberi sono uomini” Ai piromani, perché riflettano. – Mauro Corona
Tratto da: Mauro Corona – Le voci del bosco – Edizioni Biblioteca dell’Immagine.
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