La fiaba del Genio rinchiuso nella lampada che, pur dotato di grandi poteri sovrannaturali, deve sottostare agli ordini del suo possessore, è il modo allegorico per raccontarci che l’unico piano di esistenza in cui si è “liberi di scegliere”, per liberarsi dal karma, è quello umano.
L’antica tradizione narra che conoscere il vero “nome” di una divinità, significa piegarla al proprio volere. Solo un iniziato, un mistico-sacerdote in possesso di requisiti adeguati, può permetterselo (assumendosene i rischi) ma nel caso in cui si arrivi a questo punto, anche la divinità deve agire conformemente agli ordini ricevuti.
Il “dio” posseduto dall’uomo è obbligato dal suo ruolo ad agire conformemente agli ordini ricevuti, non può esimersi; ovviamente non può nemmeno andare contro la sua stessa natura, perciò la sua potenza si esprimerà solo nei campi che realmente sono di sua competenza, ma è l’uomo a comandare, perché è libero.
Indipendentemente da quanto ci si applichi ad approfondire e praticare una religione, cerchiamo di ottenere il massimo risultato da questa vita, conoscendola profondamente e vivendola intimamente e integralmente, non solo finalizzandola alla sopravvivenza fisica, bensì potenziandone ogni facoltà, che sono le espressioni terrene delle qualità divine.
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