“Io” credo di essere qualcuno con certe caratteristiche, ma il mondo mi riflette in maniera differente: posso sentirmi titubante e insicuro, mentre magari gli altri hanno fiducia in me; mi posso ritenere maturo, ma può darsi che chi mi conosce la pensi diversamente; potrei immaginarmi troppo grasso, troppo basso, brutto, debole e quant’altro, senza accorgermi che secondo i concetti altrui queste qualità non mi appartengono. L’ambiente, le persone, i fatti, interagiscono con me e, di riflesso, mi informano della traccia che realmente lascio nel mondo. A questo punto il mio “io” si trasforma, la mente elabora le informazioni ricevute dall’esterno e, pur continuando ad identificarsi con “io”, la mia coscienza cambia.
Nell’essere umano la mano e bocca sono le zone “somatosensitive” più estese, la comunicazione scritta (estensione simbolica di quella verbale) è generata da innumerevoli stimoli sensoriali, che lasciano nel tracciato microscopici segni, elaborati dal pensiero, proiettati nell’ambiente esterno dal gesto grafico, interpretabili con un esame grafologico.
La grafoterapia si basa sul benessere che si ottiene scrivendo i propri stati d’animo, i propri problemi, i propri desideri nascosti.
“Io” scrive; l’ambiente accoglie la volontà scrivente, imponendo le sue caratteristiche (dimensione del foglio, attrito della carta, fluidità dell’inchiostro ecc.). Nel momento stesso in cui si scrive, si riceve in sé la risposta ambientale al pensiero, e l’io matura, sia dal punto di vista della liberazione dalla tensione (comunicando, estroverto il mio pensiero, alleggerendomene), sia dal punto di vista della presa di coscienza che deriva dal percepirsi a nuovo.
Chi scrive estroverte la sua immagine interiore (tesi), osservandola dall’esterno grazie all’interazione con l’ambiente (antitesi) e rielaborandola istantaneamente alla luce delle sensazioni ricevute di ritorno (sintesi). L’idea individuale di se stesso (sé per sé) proietta la sua luce nell’ambiente (fuori da sé) e questo a sua volta colora di luce nuova l’idea interiore che si ha di se stessi (ritorno a sé).
Pagina correlata
Leave a Comment