I congressi di stenografia sono stati sempre l’occasione per socializzare con pranzi e cene di gruppo, in cui periodicamente, gli stenografi di ogni parte d’Italia si sono deliziati con le prelibatezze tipiche della tradizione della regione ospitante.
Fu nel corso di una di queste “libagioni”, avvenuta una ventina di anni fa proprio in questo periodo, che Luciano De Simone ci raccontò una notizia inedita sugli ultimi giorni di Giovanni Vincenzo Cima, ideatore del sistema stenografico da noi utilizzato sia per l’agonismo sia per la resocontazione.
Ecco, estratte dalla mia memoria, quali furono le sue parole, pronunciate con un velo di mestizia e nostalgia che ancora mi risuona nel profondo:
“Il 24 giugno è il giorno dedicato a San Giovanni Battista, patrono di Torino. Giovanni Vincenzo Cima, torinese d’adozione, il 24 giugno 1968 stava per andare a festeggiare la doppia ricorrenza (onomastico e festa patronale), recandosi fuori città.
Prima di partire mi scrisse e mi spedì una lettera che io ricevetti qualche giorno dopo, datata proprio in quell’infausto giorno. Poi si mise in macchina e partì verso il cuneese.
Giunto nel comune di Testona, un camionista sbagliò un sorpasso, invadendo la carreggiata opposta, proprio nel mentre arrivava Cima. L’urto frontale fu molto violento, Cima venne ricoverato all’ospedale in gravissime condizioni e si spense il 5 luglio.
Quando ricevetti la lettera, ricostruii gli ultimi momenti del grande stenografo e mi commossi che uno dei suoi ultimi pensieri fu rivolto a me”.
Ho cercato di scrivere il più fedelmente possibile quelle parole pronunciate da Luciano De Simone, seduto ad una tavola ancora imbandita, con un mezzo bicchiere di vino e una sigaretta in mano (allora nei locali pubblici si poteva ancora fumare… e riflettere), con una voce forte e chiara, ma velata da emozioni potenti che lui, schivo e timido, spesso cercava di non lasciare trasparire.
A 45 anni di distanza dalla morte del “ragazzo del ’93” che a diciassette anni inventò uno dei sistemi stenografici più semplici ma efficaci del mondo, questo mio ricordo unisce due insegnanti che hanno dedicato appassionatamente la vita alla diffusione della cultura e alla perfezione della loro arte.
Visita anche la pagina relativa a Luciano De Simone (Ludesi)
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