Prendersi cura di se stessi è un diritto ed è un dovere. Mettersi avventatamente in condizione di insicurezza, per distrazione, superficialità, sottovalutazione dei rischi, è lesivo sia per la propria incolumità sia per quella altrui.
Le relazioni umane nel nostro attuale contesto (moderno, cittadino) sono spesso caratterizzate da una forma di benevola accettazione, da una discreta fiducia verso gli altri, ma anche da una forma di ritrosia nell’esprimere pubblicamente certi pensieri ed emozioni. Vi è molta compostezza e scarsa spontaneità.
In un contesto potenzialmente pericoloso, come ad esempio in un eventuale diverbio per una questione stradale, per un problema condominiale, per una questione lavorativa o scolastica, spesso vi è anche per contro la tendenza a reagire con estremo impeto e veemenza, quasi sentendosi in diritto di ricorrere a comportamenti provocatori o arroganti, per farsi rispettare.
Tali comportamenti causano l’escalation delle dinamiche aggressive, favorendo atteggiamenti degenerati, che possono innescare impulsi violenti e bestiali, che sono in noi per la nostra stessa natura e che, se non sono stati riconosciuti ed educati in anticipo, quando si è fuori controllo scatenano la messa in opera di atti inconsulti.
Perciò i concetti di difesa personale, di prevenzione, di sicurezza, sono modi per “volersi bene”, per evitare danni peggiori, causati da comportamenti inadeguati di fronte a stimoli naturali, scatenati da situazioni impreviste. Chi rifiuta l’idea di occuparsi del lato violento e combattivo della vita, non tiene conto della sua potente e intima presenza nell’animo umano.
La difesa personale (vedi link) non si attua “dopo che è avvenuto il fatto”. Chi si vuole bene, ci lavora ben in anticipo, quotidianamente, con dovizia. Per sé e per i suoi cari.
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