Come per le impronte digitali, anche il tono di voce è strettamente personale, non vi sono due persone con lo stesso tono di voce. Inoltre, come se per un trauma, un taglio, una malattia, l’impronta digitale risulta alterarsi rispetto alla norma, altrettanto, rispetto al consueto, si altera il tono di voce (che oltretutto è strettamente legato al respiro e al ritmo cardiaco).
Un tempo per trarre delle conclusioni appropriate i saggi osservavano, sentivano, immaginavano, elaboravano e trovavano delle relazioni fra spirito, mente e corpo, ritenendo questi stati vitali facenti parte dello stesso unico, osservato sotto diversi aspetti.
Già ne parlammo in articoli precedenti, come la dimostrazione che il corpo, così come si presumeva nell’antichità, abbia 3 cervelli (i neuroni, ora è dimostrato scientificamente, sono nell’encefalo, nel cuore e nell’intestino, perciò “pensiamo” non solo con la testa, ma anche con il cuore e con la pancia, vedi l’art. Movimento, nutrimento, sentimento: i 3 principi del benessere) e che il punto utilizzato dai monaci Shaolin per ottimizzare l’energia corporea, sia in sintonia con alcuni importanti centri nervosi (vedi art. Ottimizzare l’energia: lingua contro palato).
Ma è recente la notizia che conferma la potenzialità diagnostica dell’analisi del tono di voce.
L’emergenza Covid19 ha fatto orientare maggiormente l’attenzione della ricerca anche verso questa facoltà, perciò si è messa a punto un’applicazione (che in futuro potrà essere installata su smartphone) che, tramite il registratore vocale, percepisce dal tono di voce dell’utente quale sia il suo stato biologico, fornendo dei dati preventivi e di allarme, quando risulta alterarsi rispetto alla norma.
La dottoressa Cecilia Mascolo, professoressa italiana, ma “emigrata” al Mobile Systems, Dipartimento di Informatica e Tecnologia dell’Università di Cambridge, a partire dagli studi sul tono di voce, ha svolto una approfondita ricerca, inserendo in un data base le caratteristiche del suono della voce, del tipo di tosse, del tipo di respiro, per diagnosticare, tramite il microfono dello smartphone, se nella persona ci sono dei sintomi relativi al Covid19 o comunque di altre patologie (come afferma la dottoressa in base al suo studio finanziato dall’Unione Europea).
Un lungo percorso fatto dalla scienza e dalla tecnologia, che però conferma ancora una volta, quanto, a livello empirico e a partire dall’esperienza e dalla sensibilità personale, gli antichi già applicavano senza strumenti sofisticati ma, pur con tanti limiti, fidandosi della percezione soggettiva.
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