Le abbreviazioni grammaticali sono un argomento molto complesso ma, se ben applicato, permette di velocizzare notevolmente la scrittura, mantenendo salva la comprensione del testo.
Cima ha abbreviato in modo appropriato aggettivi dimostrativi, articoli indeterminativi, congiunzioni, verbi all’imperfetto ecc. mantenendo le parti essenziali per comprendere il numero e il genere delle altre parole della frase (alle quali è tolta la vocale finale), ma omettendo dei complicati “ghirigori” centrali di parola, lenti e macchinosi come tracciato.
Così gli aggettivi dimostrativi “questo e quello” (con il loro derivati) sono abbreviati così come si pronunciano in “piemontese“: qust-qul.
I verbi di seconda e terza coniugazione all’imperfetto sono abbreviati in stile “poetico”: veniva = venia; correva = correa ecc.
Con lo stesso stile poetico si abbrevia il lentissimo dittongo “UO”: fuoco = foco; buono = bono; percuotere = percotere ecc.
Nei casi dubbi e quando è accentata occorre scrivere la vocale finale (se la vocale è una “ì” contenuta nella lettera prima, si scrive un piccolo accento), quindi Cima ha cercato delle parole che si potessero abbreviare con l’omissione della vocale finale, anche se è accentata, ad esempio quelle terminanti in “CHE”: finché = finch; poiché = poich; giacché = giach ecc.
Come per le altre regole di stenografia, le abbreviazioni grammaticali sono tante e devono essere imparate pian piano, con attenzione, ma l’importante è iniziare ad esercitarsi per poterle stenoscrivere automaticamente, senza pensarci.
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Corso di Stenografia Sistema Cima
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