Come al tempo degli acquedotti romani: beviamo acqua potabile

“L’acqua è cattiva, è dura, sa di cloro” noi l’acqua del rubinetto la possiamo bere senza problemi, non siamo elettrodomestici, e per il sapore di cloro, basta lasciarla riposare in una brocca in frigorifero, il cloro è volatile, l’acqua ne perderà il sapore.

Queste sono alcune delle notizie riportate da Franca Braga, responsabile salute e alimentazione Altroconsumo, durante l’intervista trasmessa su Rai.TV – 6 su Radio 1, prima parte del 5 febbraio 2018:

«Possiamo sicuramente dire che mediamente l’acqua che esce dai rubinetti è un’acqua che va bene, è un’acqua che non ha dei grossi problemi. Gode di una pessima fama, questo è il problema, nel senso che purtroppo c’è molta, diciamo, diffidenza di disinformazione sull’acqua del rubinetto. Questo porta a diventare i grandi consumatori di acqua minerale, perché gli italiani consumano quantità esagerate di acqua minerale, siamo a più di duecento litri pro capite all’anno, siamo battuti solo dai messicani, siamo veramente in una situazione molto particolare, in Europa, ad esempio. Siamo anche dei grandi produttori, abbiamo tantissimi marchi, 250 marchi di acqua minerale, però va comunque detto che la ragione per cui ci rivolgiamo all’acqua minerale è sicuramente una rilevante promozione pubblicitaria di questo prodotto, che ha creato una disinformazione e l’idea che l’acqua del rubinetto invece non sia sicura, abbia sempre dei problemi, per carità a volte i problemi ci sono stati e a volte ancora in alcune specifiche zone dove ci sono state e ci sono, per cause naturali o piuttosto per l’attività umana industriale, ha creato in certe zone della Lombardia la presenza di contaminati, però sono delle zone specifiche. In linea di massima possiamo stare tranquilli: l’acqua potabile è buona, è sicura, non ha particolari problemi, a volte, non so, si dice… “è dura”, l’acqua del rubinetto è troppo dura, beh, intanto, noi non siamo una lavatrice, noi siamo umani, perciò il problema dell’essere troppo dura vale per un elettrodomestico ma per noi non rappresenta un grave problema. Oppure si dice… “l’acqua è cattiva”, è vero, in alcune situazioni ci può essere l’acqua che sa di cloro, allora: mettiamola in una brocca, lasciamola riposare, mettiamola in frigorifero, il cloro è volatile, quindi è una questione semplicemente di prendere qualche piccolo accorgimento per evitare, per eliminare anche il sapore di cloro, quindi non è questo che rappresenta un problema. Però è sicuro che andiamo a ridurre fortemente il discorso di impatto ambientale: bottiglie di plastica. Impatto ambientale che da una parte sicuramente il trasporto. Qualche anno fa avevamo fatto un’indagine per renderci conto che c’erano delle acque minerali che facevano anche mille chilometri, il che è assurdo. A parte l’impatto ambientale del trasporto stesso, poi vi è l’attenzione comunque alle bottiglie che adesso comincia ad esserci: ci sono bottiglie che sono più leggere, la differenza di peso tra una bottiglia e l’altra può essere anche rilevante. E poi si utilizza, in alcuni casi si comincia ad utilizzare, della plastica riciclata e così via. L’acqua del rubinetto mi risolve tutto, poi appunto si sta sperimentando, si stanno facendo delle varie ricerche per ridurre l’impatto della plastica e bisogna creare una cultura di sensibilizzazione verso questo problema.»

Ascolta l’intervista completa in podcast (dal minuto 6)

 

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