Calligrammi poetici

Durante la stesura di una poesia, oltre che al pathos e allo stile delle frasi, cerco anche di dare una forma grafica alla presentazione, estraendo un “calligramma” che possa essere in sintonia con l’argomento. Non si tratta del prodotto originario, in genere ottenuto dopo varie modifiche a partire dal manoscritto stenografico, bensì è relativo alla “presentazione pubblica” del prodotto. In tal modo, dato che, come uno scultore, utilizzo gli “a capo” e la lunghezza delle frasi per formare un’immagine, può darsi che tra la poesia scritta e quella “presentata” vi possano essere lievi differenze.

Ad esempio è il caso di “Lacrima di sale”, dove la frase originale:

«Il soffio di un respiro troppo a lungo trattenuto si schiude.»

si spezza in due, in tal modo l’ultima parola forma la “chiglia della nave” (così come tutte le frasi precedenti formavano le vele, l’albero centrale, lo scafo e, in fondo il mare.

A questo accorgimento ….. “architettonico” si aggiunge poi la scelta del colore di sfondo. Ad esempio, la poesia del “sostegno” è relativa ad un pathos di forza, temperanza, resistenza, perciò occorre un colore della zona centrale dello spettro, cioè relativo al verde, ma, essendo una “fatica”, una difficoltà, utilizzo un verde chiaro, non un verde scuro, il verde acqua marina chiaro è ottimo per questo effetto. Si noti inoltre come il testo è come se fosse avvinghiato intorno ad un palo centrale di sostegno.

La poesia “concerto d’amore” ha stilizzato il calligramma di un cervide (il muso visto di fronte con il palco di corna, segnato in marrone nocciola nell’esempio) laddove vi è la descrizione del “capriolo”; poco più sotto, dove il verso del capriolo si espande in ogni direzione, vi è un calligramma di apertura (segnato in giallo nell’esempio).

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