Brainstorming: cervelli in tempesta per stimolare il subliminale

braistormingPuò darsi che non si riesce a risolvere un conflitto perché si attribuisce la colpa a se stessi:

  1. ci si giudica inadeguati (parole chiave: “non fa per me”)
  2. si ha scarsa autostima (parole chiave: “non sono capace”)

oppure  perché si imputa la causa esclusivamente all’esterno:

  1. è tutta colpa loro
  2. è colpa della sfortuna

L’intervento del consulente aiuta a consapevolizzare che queste attribuzioni sono dettate dall’emotività e limitano il potenziale della persona.

L’operatore trasmette fiducia, suggerendo di cercare nuove strategie che sviluppino le abilità nascoste.

Prima di risolvere un problema, occorre innescare un processo virtuoso, basato sul carattere della persona, ottimizzandone l’atteggiamento rispetto al contesto reale.

Per smontare la resistenza di chi stenta ad uscire da un’ottica ristretta, a volte utilizzo una tecnica tratta dal brainstorming (cervelli in tempesta): insieme ad altre, inserisco all’improvviso delle “parole chiave”, apparentemente inadeguate, che ipotizzino soluzioni bizzarre, fuori dal comune, anche divergenti dalle modalità abituali adottate per educazione e convenzione da chi ha chiesto il consulto.

Queste parole “forti” sono accompagnate da gesti e tono di voce che ne aumentano l’effetto subliminale, radicando il concetto nel profondo, perché scuotono la persona nella sua intimità.

Un tono di voce sarcastico, suadente, infantile, strafottente ecc. cambia il “colore” del discorso, soprattutto se è accompagnato da uno “sguardo complice”, come se si fosse instaurato un clima di intensa intimità, e da una parola che spiazza, chiara e diretta oppure ricca di doppio senso, perché colpisce là dove la persona non vorrebbe sentirsi dire quella verità.

È questione di un attimo, poi si torna alla conversazione canonica, di ruolo, ma intanto il messaggio subliminale agisce nel profondo e, osservando con attenzione gli sguardi, i gesti e percependo le emozioni che lo stimolo ha indotto, posso strutturare un processo di rielaborazione, avendo superato i blocchi inconsci che la persona si era generata verso la soluzione.

 

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