Condivido la recente notizia che ho tratto dal sito Videogiochi, nella quale si dice di come un videogioco ha permesso la riabilitazione di un bambino autistico.
Minecraft è un videogioco interattivo che permette all’utente di costruire pezzo a pezzo mondi virtuali, offre l’opportunità ai giocatori di esplorare un mondo generato casualmente, ad ogni partita, e che può essere modellato a proprio piacimento.
La particolarità di questo gioco è che tutto ciò che vediamo può essere modificato e adattato alle nostre esigenze, sia che si tratti di sabbia, terra e molti altri elementi.
Ecco la vicenda:
– Keith Stuart ha un figlio autistico, un bambino di nome Zac. Per diversi anni comunicare con lui è stato un problema ma, un giorno, Stuart ha acquistato Minecraft per Xbox 360 e lo ha dato “in pasto” a Zac e a suo fratello Albie; i due bambini hanno iniziato subito a familiarizzare con il gioco e Keith si è stupito di come Zac riuscisse a orientarsi nel mondo virtuale e di come apprendesse in fretta, nonostante i problemi provocati dal disturbo.
Zac e Albie giocavano molto e, a un certo punto, Keith si è accorto di una cosa incredibile: Zac parlava moltissimo. I due bambini parlavano in modo da organizzarsi sul gioco e per questo Zac è stato in grado di allenare le sue capacità comunicative (verbali e non) senza mai sentirne il peso. Il bambino ha fatto incredibili progressi in questo senso grazie al gioco, tanto che ha iniziato anche a parlare con i suoi genitori.
Prima di Minecraft Zac era molto taciturno. A scuola socializzava pochissimo, stava sempre in disparte e, forse anche per questo, non raccontava mai nulla della sua giornata ai genitori. A causa dei problemi di apprendimento Zac restava spesso indietro rispetto ai suoi compagni e parlava pochissimo con i suoi genitori, portando così a un ulteriore rallentamento delle capacità comunicative a causa della mancanza di occasioni per allenarle.
Minecraft ha letteralmente cambiato tutto: Zac ha iniziato a raccontare ai suoi genitori cosa faceva in gioco, fornendo così tanti dettagli che gli stessi genitori hanno iniziato a non poterne più! Ovviamente però hanno continuato ad ascoltarlo, gioendo dei grandi progressi che il bambino mostrava grazie al gioco.
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