I bambini, anche molto piccoli, riescono a leggere nelle emozioni altrui.
Assistere a maltrattamenti all’interno del proprio nucleo può far sì che il timore, la paura le reazioni della vittima principale (la mamma, poniamo) si trasferiscano nel bambino, che empaticamente proverà lo stesso terrore, oppure azionando una manovra difensiva piuttosto banale, nel tempo lo induriranno, facendolo diventare anaffettivo, sordo ai bisogni altrui e, nel peggiore dei casi, solidale con il violento il quale, nel tempo, gli è apparso vincente.
Di qui i meccanismi di imitazione degli schemi di violenza visti nell’infanzia il passo è breve.
Alessia Sorgato – Giù le mani dalle donne – Mondadori
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