Oggi si può avere una diagnosi di autismo già entro i 18 mesi dal parto, mentre fino a tempi molto recenti delle persone autistiche (sindrome di Asperger) sono state riconosciute tali solo in età molto avanzata, a volte a cinquanta o sessanta anni, in genere dopo aver trascorso innumerevoli traversie (corsi di studi e lavori inadeguati, servizio militare obbligatorio ecc.).
Il famoso Film “Rain man” (1988 con Dustin Hoffman e Tom Cruise) aprì uno spiraglio su questo variegato mondo, ma indusse anche uno stereotipo particolare di “autismo” che si può riscontrare solo in alcuni casi (vi sono molti livelli di gravità e chiunque ha dei tratti autistici).
- Un tempo si supponeva che l’autismo dipendesse dalla figura materna, oggi si sa che non dipende assolutamente dal tipo di rapporto affettivo che si è instaurato con lui (la “mamma frigorifero” non c’entra).
- L’autismo non sembra avere una singola causa, ma nasce da un insieme di fattori, genetici, organici, biochimici.
- Alla nascita ha un pianto asintomatico, altissimo e inconsolabile, che dura anche 40-50 minuti.
- Vi sono casi di autismo con comunicazione senza verbalizzazione (il soggetto non dice parole, ma emette un suono o fa un gesto caratteristici per far sapere qualcosa).
- Oppure si hanno casi di verbalizzazione senza comunicazione (parla per un’ora, ripetendo tutti i nomi della guida del telefono, ma non comunica nulla).
- L’autismo non c’entra nulla con il ritardo mentale, vi sono soggetti autistici con quozienti intellettivi altissimi e altri con delle difficoltà che non dipendono dall’autismo ma da altri disturbi del sistema nervoso centrale (concomitanza di patologie: comorbilità).
- Utilizzare un linguaggio affermativo, evitare frasi che contengano negazioni: -“Stai lontano dal davanzale” è una frase corretta; – “Non sporgerti dalla finestra” è una frase inappropriata.
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