Durante una applicazione di Pranoterapia, è importante fare molta attenzione alle percezioni sensoriali profonde, basate non solo basato sul tatto, bensì anche e soprattutto sul senso viscerale.
Per comprendere qual è la differenza, chi non è ancora abituato a percepire le sensazioni più sottili può provare questa pratica, da eseguirsi in coppia.
1) Mettersi in posizione comoda e rilassata.
2) Ascoltare le sensazioni corporee (chi non è abituato, probabilmente non “sente” nulla).
3) Il compagno esegue una intensa ma breve pressione su un braccio o su una gamba.
4) Sentire la differenza che si prova dopo che è terminata la pressione (calore, formicolio ecc.).
5) Il compagno esegue una intensa ma breve pressione sull’arto opposto al precedente.
6) Sentire la differenza che si prova su questo arto, dopo che è terminata la pressione.
7) Sentire la differenza che si prova tra un arto e l’altro (ora è più facile capire le differenze perché si è ancora attenti alla pressione ricevuta).
Queste sensazioni sono molto intense, permettono così a chiunque di fare attenzione agli stati fisici precedenti e successivi alla manipolazione.
8) Il compagno esegue una lievissima pressione a fior di pelle (sfiorando appena la peluria).
9) Sentire la lievissima, quasi impercettibile, sensazione di solletico che deriva dal delicato sfioramento.
Questa è una sensazione differente da quella precedente, più fisica e tattile, infatti per “sentirla” occorre zittire la mente e svuotarla da pensieri disturbanti.
La sensazione di impalpabile sfioramento percepito con questo allenamento è simile ai messaggi corporei che si percepiscono dall’altra persona quando le si pratica pranoterapia.
Ci si alleni costantemente a “contattare” per sfioramento (così come un gatto fa nel buio tramite le vibrisse presenti sul suo muso), cercando in primo luogo di imparare a sentire, senza dare giudizi, bensì limitandosi a consapevolizzare le proprie reazioni corporee.
Homo lux: studio e ricerca aldilà dei margini – prof. Sergio Sapetti
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