Premessa: la mano scrive ciò che la psiche le comanda, se non educhiamo la mente ad essere pronta ed elastica, non otteniamo uno stenoscritto veloce, bensì un insieme di “frettolosi scarabocchi”; è ovvio che se non riuscissimo a leggere prontamente uno stenogramma ben scritto, di sicuro non saremmo in grado di riprodurlo velocemente su un foglio bianco durante un dettato. Occorre perciò esercitarsi a leggere molto velocemente la stenografia, per acquisire una scrittura spontanea.
La Stenografia agonistica sportiva da oltre cinquant’anni è diffusa a livello mondiale con periodiche gare di velocità, precisione sia in lingua madre, sia multilingue.
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è stata completata la pubblicazione della prima parte del
Corso on line di Stenografia Cima
n.b. Questo manuale on line è rivolto a coloro che già sono in possesso dei requisiti base di conoscenza di un sistema stenografico e delle sue peculiari abbreviazioni. La visione del manuale è gratuita, in caso di utilizzo presso terzi delle notizie qui presenti, si deve citarne la fonte in maniera esplicita, favorendo la diffusione delle notizie per le quali tanti appassionati si stanno impegnando per la divulgazione. Le lezioni di seguito esposte sono esaustive, perché si suppone che siano utilizzate da utenti già edotti in materia.
La stenografia è stata insegnata obbligatoriamente in alcuni indirizzi degli Istituti di Istruzione Superiore (pubblici e privati) fino agli anni ’90, perciò un libro di testo di quel periodo (grammatica stenografica, cioè il libro utilizzato durante il primo anno di studi) e le nozioni acquisite durante il percorso didattico nelle scuole superiori sono in genere sufficienti per poter accedere agli esercizi presenti in codesto manuale.
I sistemi stenografici insegnati nelle scuole pubbliche italiane sono stati fondamentalmente quattro, in ordine di inserimento didattico essi sono:
- Gabelsberger Noe (o Gabelsberger Noë)
- Meschini
- Cima
- Stenital Mosciaro
Nei corsi privati possono essere stati invece insegnati altri sistemi stenografici, oggi pressoché sconosciuti, in genere tratti dall’adattamento di sistemi stranieri alla lingua italiana oppure sorti dall’inventiva di qualche eccellente stenografo (come nel caso del sistema ideato da Riccardo Bruni, senza rafforzamenti e senza segni contro pendenza, con il quale a livello sperimentale, da parte degli utenti, furono superati dei concorsi pubblici che fra le prove d’esame prevedevano anche la conoscenza di un sistema stenografico a velocità commerciale).
I sistemi elencati qui sopra sono tutti degni di esser inseriti fra i più veloci e pratici dell’epoca moderna, fra questi non vi è un sistema “migliore”, la differenza è costituita da altri fattori:
Chi ha appreso un sistema in giovane età, è meglio che lo mantenga anche nelle epoche successive, questo perché è molto più difficile riuscire ad imparare a scrivere velocemente, in modo automatico, in un sistema che non sia quello originale, ciò non toglie che gli ideatori dei sistemi suddetti furono tutti degli ottimi stenografi con altri sistemi, solo successivamente idearono il “loro sistema stenografico”, ma bisogna anche considerare che si parla di oltre cent’anni fa, perciò, con la frenesia della vita moderna, non è auspicabile perder tempo a imparare un nuovo sistema, mentre se ne è già in possesso di uno.
Formazione culturale personale: il Gabelsberger Noe è un sistema prettamente professionale, ricco di regole complesse, meraviglioso come teoria, ma molto difficile da impararsi in brevi periodi. Chi l’avesse appreso a livello scolastico, sarebbe meglio che per approfondirne le abbreviazioni si rivolgesse ad un docente abilitato all’insegnamento di questo sistema, prima di dedicarsi alla velocità. Il sistema Meschini fonda la sua capacità di raggiungere le massime velocità sull’abbreviazione professionale, soprattutto basata sulla troncatura delle parole in base a dove cade l’accento tonico, e sulla posizione dei simboli rispetto alla linea base, chi l’avesse appreso solo a livello scolastico, farebbe bene ad esercitarsi con una “grammatica stenografica” che comprenda anche le abbreviazioni professionali. Il sistema Cima è semplice come regole base, fonda la sua velocità soprattutto sull’uso delle cosiddette “desinenze”, qualunque grammatica stenografica di tale sistema è supportata da esercizi appositi per acquisire dinamismo e automazione nella scrittura dei segni desinenziali, tale ripasso è d’obbligo prima di accedere agli esercizi di velocità. Il sistema Stenital Mosciaro ha una teoria di base molto semplice, l’abbreviazione si fonda sulla perfetta conoscenza della lingua italiana, perciò l’utente che voglia cimentarsi nell’utilizzo di questo sistema stenografico per acquisire velocità, si dedichi soprattutto a capire a priori come si possono abbreviare le frasi in italiano, pur mantenendo una chiarezza di comprensione; è inoltre importante allenarsi molto a stenoscrivere perfettamente i segni simili perché in velocità, spesso, si tende a deformarli, rendendo poi improba la trascrizione in lingua italiana.
Il tempo da dedicare allo studio della stenografia, rapportato allo scopo che ci si prefigge. Infatti lo scopo della stenografia a velocità commerciale od oratoria (quindi minimo dalle 90 a massimo 180 e oltre parole al minuto) è di fare da filtro tra la velocità del linguaggio orale (che in media va dalle 120 alle 160 parole al minuto) a quello dattiloscritto (che invece è di modesta velocità, spesso inferiore alle 20-30 parole al minuto, cioè 200 battute al minuto). Questa disparità di velocità è data dal grande numero di battute che si devono digitare su una tastiera per scrivere una parola, mentre in stenografia basta un solo segno per “registrarla”, inoltre trascrivere in italiano non significa esclusivamente riportare in lingua corrente ciò che è stato detto, bensì significa anche trasformare in linguaggio scritto, comprensivo di punteggiatura appropriata, il linguaggio verbale, notoriamente diverso dal primo. Lo stesso lavoro, eseguito sbobinando da un registratore, si fa con un dispendio di tempo ed energia maggiore, mentre, a tutt’oggi, non esistono dei sistemi informatici in grado di trascrivere nella memoria di un computer la parola umana, a parte dei casi specifici in cui il programma informatico è stato “tarato” sulla particolare tonalità di voce di un oratore, tenendo conto che l’ambiente in cui sia stata eseguita la registrazione fosse privo di interferenze e disturbi (quindi per ora è impraticabile l’utilizzo di tale supporto per registrare e sbobinare automaticamente delle affollate lezioni universitarie o delle interviste giornalistiche eseguite nel clamore). Perciò, chi abbisogna della stenografia per la necessità di scrivere velocemente degli appunti e non ha ancora appreso un sistema stenografico, per prima cosa si renda conto, con un insegnante di stenografia, disponibile e fisicamente presente nella sua zona di residenza, quanto tempo possa impiegare per imparare le basi grammaticali del sistema a lui più confacente, e poi si dedichi alla velocità, anche con l’uso di questo manuale on line. Per informarsi se nella propria zona vi siano docenti di stenografia che abbiano dato la disponibilità a questo tipo di lavoro, consiglio di contattare l’Intersteno, Ente che gestisce la stenografia italiana professionistica.
Parecchie persone sono riuscite ad imparare a stenografare, basandosi esclusivamente su un libro di stenografia, senza alcun docente, anche in questo caso occorre sottolineare che si trattava di altre epoche storiche, ove l’ingegno e l’abilità erano fondati sulla necessità (caso tipico di chi imparò a stenografare da solo durante le guerre mondiali, per poter registrare rapidamente i messaggi radiofonici), spesso però mi sono reso conto che tale bravura dei tempi epici oggi è rara a trovarsi, ma, soprattutto, senza un controllo, si rischia di imparare ed automatizzare inconsciamente degli errori che poi invalidano l’acquisizione delle più alte velocità stenografiche.
Dopo queste premesse, di seguito inserisco la metodologia da me insegnata per anni nelle scuole pubbliche italiane, al Magistero Stenodattilografico di Torino, ai professionisti che ho preparato per le gare nazionali e internazionali e, ovviamente, a me stesso…
Buon lavoro.
ESERCIZI DI LETTURA
Leggere ad alta voce, con la seguente metodologia, un brano di circa 120 – 240 parole; è conveniente eseguire le prime esercitazioni, leggendo sul libro di testo, successivamente è indispensabile leggere il proprio stenoscritto, ovviamente eseguito in corretta ortostenocalligrafia (l’ortostenocalligrafia è l’esecuzione esatta degli stenogrammi, sia come metodo abbreviativo, sia come segno calligrafico)
- Lettura in avanti fino a raggiungere le 180 – 240 parole al minuto (esercizio utile per memorizzare gli stenogrammi nel contesto della frase).
- Lettura in avanti, seguendo con la punta della penna il tracciato dei segni, fino a raggiungere e superare la propria velocità di stenoscrizione (esercizio utile per coordinare il pensiero all’azione).
- Lettura a ritroso (cioè dall’ultima parola alla prima), seguendo il tracciato dei segni con la punta della penna, fino a raggiungere una discreta scorrevolezza, cioè senza “impappinarsi” o “tartagliare” (esercizio che ha la stessa valenza del precedente ma che sottopone lo stenografo ad un ulteriore sforzo mentale, perché manca il senso della frase).
- Lettura scorrevole, con il testo capovolto, prima in avanti e poi a ritroso, senza seguire meticolosamente il tracciato dei segni con la penna (esercizio atto al potenziamento dell’elasticità mentale e della prontezza dei riflessi).
METODO DELLE GAMME SEMPLIFICATO
(il metodo delle gamme era un antico metodo di studio per l’acquisizione della perfetta scrittura delle abbreviazioni: il discente ripeteva per migliaia di volte lo stesso segno, fino ad acquisirne perfettamente la padronanza. Oggigiorno non sarebbe più applicabile per mancanza di tempo e di volontà, ma è per fortuna stato reso inutile nella sua forma originaria perché i sistemi stenografici moderni sono molto più semplici e facili da essere appresi rispetto a quelli rinascimentali ed anche rispetto ad alcuni validi sistemi ottocenteschi)
1) MINUTO LAVORATO:
- Scrivere su una sola riga di notes le prime 10 – 15 parole del brano da studiare. Oltre all’uso corretto delle regole teoriche di base e di quelle professionistiche, curare altresì la forma, la dimensione e il rafforzamento di ogni stenogramma. Ricordarsi che con questo metodo le regole e le abbreviazioni si memorizzano con rapidità e senza un grande sforzo psico-fisico ma, se non si fa attenzione, si imparano perfettamente anche gli errori!!!
- Con l’ausilio del cronometro, nell’arco di un minuto, ripetere consecutivamente più volte che si può le suddette parole. Non bisogna forzare la velocità, occorre invece badare alla chiarezza e alla memorizzazione dei segni (esercizio utile all’apprendimento di nuove nozioni e al potenziamento di quelle già acquisite).
- Ripetere l’esercizio precedente, questa volta occorre sforzarsi di scrivere più veloce che si può, fino quasi a raggiungere il livello di scarabocchio (questo esercizio è utile per rendere sciolto il movimento della mano, pur mantenendolo coordinato al pensiero).
- Il minuto lavorato deve essere eseguito per tutte le parole del testo (sempre raccolte a 10 – 15 per ogni riga campione). chi scrive troppo grande o lascia troppo spazio tra una parola e l’altra è meglio che ripeta 20 parole ogni riga, perderà un po’ di velocità, ma correggerà gli errori di spaziatura (il vuoto eccessivo riduce la velocità).
2) DETTATI TRAMITE IL REGISTRATORE:
Il dettato deve essere eseguito dopo aver preparato il brano sia con la lettura sia con il minuto lavorato. Per autodettarsi correttamente, è meglio dividere il brano, ponendo una sbarra verticale al quindicesimo secondo ( / ) e due sbarre al mezzo minuto ( // ). Ovviamente per sapere quante parole occorre dettare in quindici secondi, basta dividere la velocità totale per quattro (es. 60 parole al minuto = 60 / 4 = 15 parole in 15 secondi; 70 parole al minuto = 70 / 4 = 17 o 18 parole ogni 15 secondi, si può scegliere l’una o l’altra soluzione in base alla difficoltà delle parole; 80 parole al minuto = 80 / 4 = 20 parole ogni 15 secondi; ecc.). Per parola si intende veramente ogni parola, indipendentemente dalla sua lunghezza, perciò ad esempio “l’albero” è considerato composto da due parole, anche se l’articolo “lo” è apostrofato, mentre “dedicandomelo” è una sola parola, pur avendo in sé varie particelle pronominali, così la parole monosillabe “su” “lì” “già” valgono esattamente come le parole “incommensurabilmente” e “extraterritorialità” che sono complesse come struttura e formate da molte più sillabe. Durante le gare internazionali, per avere uniformità di traduzione di un brano unico nelle varie lingue, si utilizza il metodo della suddivisione in sillabe delle parole per avere una maggiore similitudine di dettatura, ma per l’allenamento tale metodo sarebbe troppo complesso e farebbe inutilmente perdere del tempo prezioso nella preparazione dei brani. Quando si è raggiunta una certa esperienza, si può dividere il brano ogni 10 o 20 parole e ad occhio si detta alla velocità giusta (le antologie relative al libro di grammatica cimana di Riccardo Bruni sono state preparate con questo metodo e sono state trascritte oltre che nel sistema Cima, anche nel sistema Meschini e nel sistema Gabelsberger Noe). La lettura deve essere eseguita, scandendo le parole in modo chiaro e scorrevole, evitando di unire le parole fra loro o di perdere vigore quando si pronuncia la parte terminale di quelle lunghe.
In base alla propria velocità personale, ogni stenografo si detterà il brano alle seguenti velocità:
- Primo dettato a velocità moderata (20 parole al minuti al di sotto del proprio “personale medio”.
- Ulteriori dettati, eseguiti ogni volta aumentando la velocità di 10 parole al minuto, fino a raggiungere e superare la propria velocità “massima”.
Molto importante è abituarsi a leggere sempre ciò che si è scritto perché lo scopo della stenografia è la trascrizione in corsivo delle parole registrate in stenografia a velocità oratoria, scrivere veloce non è fine a se stesso ma ha come obiettivo la scrittura estesa degli stessi concetti stenografati.
3) ESERCIZI DI POTENZIAMENTO
Prendere appunti in stenografia e trascriverli in corretto italiano (o almeno rileggerli), anche a distanza di alcuni giorni. Sottolineo l’importanza di trascrivere il linguaggio orale in corretto italiano scritto, quindi non bisogna tradurre pedestremente come se si fosse dei registratori inanimati e ignoranti, ma occorre comprendere i concetti ed esprimerli con il lessico e la sintassi appropriate.
Pensare di stenoscrivere ciò che si ode alla radio, alla televisione, per strada ecc.
Scrivere sotto dettatura, per cinque / dieci minuti, dei brani non precedentemente studiati, seguendo questi suggerimenti:
- Dettarli e quindi stenoscriverli a velocità via via progressivamente più elevata (senza fare troppi sbalzi tra un minuto e l’altro).
- Dettarli e quindi stenoscriverli a velocità costante.
- Eseguire dei brani molto lunghi a velocità moderata: man mano che si acquisisce resistenza allo sforzo, aumentare la lunghezza dei dettati da un quarto d’ora fino a mezz’ora di seguito.
- Rileggerle i brani almeno alla stessa velocità del dettato.
4) CORREZIONE ERRORI
Durante gli allenamenti suddetti si possono commettere degli errori ripetitivi, in tal caso è consigliabile per un po’ di tempo esercitarsi sulle regole e sulla simbologia relativa ai concetti che non sono stati ben compresi, acquisiti o automatizzati
SUPER ALLENAMENTO: è un rischio che si corre quando ci si allena troppo, ad un certo punto ci si accorge che non si ottengono più miglioramenti, anzi, spesso si peggiora. Le idee sono confuse, la mano è “legnosa”, si è nervosi e irascibili. Per prevenire tali nocive conseguenze dovute al sovraccarico di lavoro, è meglio dedicarsi allo studio intensivo solo per un’ora al giorno (o un’ora al mattino e una al pomeriggio). Basta fare un rapido calcolo per scoprire che, con il metodo qui indicato, in un’ora si pensano e si scrivono migliaia di parole, udite, comprese e scritte con le corrispondenti modalità e regole. Apparentemente ci si dedica alla stenografia senza un grande sforzo, si tratta a prima vista di un’attività sedentaria e ripetitiva, ma in realtà si bruciano molte calorie; non bisogna quindi pretendere di raggiungere dei grandi obiettivi in breve tempo. Inoltre è utile ricordare che più si acquisisce velocità e più è difficile migliorare ulteriormente. Lo stress può essere ridotto con una idonea postura dello scrivente: bisogna sempre sedersi comodi, tenere la schiena eretta ma rilassata, respirare profondamente, controllare di non trattenere il respiro durante l’esecuzione degli esercizi, impugnare la biro o la matita correttamente, scrivere con scorrevolezza, non premere la scrittura se non per eseguire i “rafforzamenti” previsti dall’ortostenocalligrafia del sistema in uso, tenere la testa distante dal foglio. ATTENZIONE ALLA VISTA: alternare alla scrittura e alla lettura dei momenti di relax, osservare l’orizzonte o il paesaggio in lontananza, fissare lo sguardo sul sole per qualche breve istante (meglio all’alba o alla sera poco prima del tramonto).
Con il metodo qui descritto, elaborato da antiche tecniche e potenziato dai proff. Sergio Sapetti e Riccardo Bruni, oltre ai successi personali ottenuti dai due docenti e stenografi, fino a che la stenografia era insegnata nelle scuole pubbliche italiane e le gare scolastiche e professionali erano numerose e intensamente frequentate, decine di alunni si sono classificati ai primi posti della propria categoria, spesso con zero penalità e la miglior velocità di consegna! Ora queste manifestazioni, sempre più rare, sono state modificate in gare relative all’uso del personal computer, ma la Stenografia agonistica sportiva, al di là della valenza professionale, resta la “FORMULA 1 della scrittura” e per apprenderla ed acquisirla correttamente ci si dedica e ci si appassiona esattamente come a qualunque altro sport.
Libri di Stenografia
Documentazione:
- Analisi grafologica comparata della scrittura dello stenografo
- Video di velocità stenografica
- Audiolezioni: dettati di stenografia