Fantasmi della mente: scioglierli con la spiritualità

fantasmi della menteA volte mi si chiede un parere su sogni premonitori, percezioni e manifestazioni paranormali ecc.

Ritengo che ognuno di noi cerchi in qualche modo di dar risposta e sollievo dal dolore del lutto, magari prendendo in considerazione la scienza o la religione; so che alcuni individui cercano in modi a volte bizzarri un contatto con chi non è più in questa vita.

Il mistero non lo possiamo risolvere, ma prenderlo in considerazione da un punto di vista metafisico, sì.

sogniL’importante per chi “sente le presenze occulte” è la “centratura” sul qui e ora che ci appartiene, essendo consci che il corpo è un involucro meraviglioso, il pensiero è un eccezionale sistema “web” di miliardi di messaggi elettro-chimici, ma la vita è un qualcosa di “sempre presente” al di là di spazio e tempo.

Viceversa, dallo “spiritismo”, invenzione puramente umana e terrena da parte di menti deboli, per aiutare la nostra e l’altrui anima nel periodo del lutto, è meglio esclusivamente rivolgersi alle preghiere.

Le preghiere (cristiane, islamiche, buddiste o quant’altro appartenga ad una vera religione) sono lo strumento per trovare un momento di pace interiore tale da metterci in relazione con dimensioni differenti della nostra esistenza, non solo terrena.

Quindi, in base alle caratteristiche personali, ci si rivolge ai riti religiosi più appropriati.

Le Religioni hanno riti equivalenti, pur differenziandosi nelle pratiche specifiche, prendo comunque spunto da concetti di origine orientale per fornire indicazioni per questa breve spiegazione:

– Secondo alcune di tradizioni antiche, al momento della morte si impiegano una quarantina di giorni terreni per “incarnarsi o liberarsi”, in base al Karma.

Nei giorni di transizione, l’anima si trova in un particolare stato di difficoltà e confusione, attratta qui da ciò che non sente realizzato, attratta di là da che è il lato definitivo dell’esistenza.

In questo periodo si consiglia i viventi di “accompagnarla” con preghiere apposite, sapendo che, dopo tale periodo, i “giochi sono fatti”, perciò eventuali “fantasmi” del passato sono da ricercarsi in se stessi, non in chi qui visse e si dipartì in tempi remoti.

Una parte energetica della nostra vitalità resta ad impregnare oggetti, luoghi ecc. perciò dove qualcuno morì (magari per morte prematura e violenta), si riscontrano tracce che, per chi è sensibile, può captare come stati d’animo particolarmente invadenti.

Ripeto che queste percezioni non sono “anime” bensì sono “stati d’animo” ed è solo per volontà di chi li percepisce che si creano eventuali manifestazioni “fantasmiche” (l’anima, quella vera, ormai ha imboccato altre strade).

Intelligente perciò è il sensitivo che percepisce è razionalizza, incauto invece lo spiritista sprovveduto che inventa illusioni.

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