Vi è un rapporto metafisico tra la “febbre” e la capacità del corpo di entrare in sintonia con la parte più profonda del Sé.
La febbre “cuoce a fuoco lento” i parassiti e le impurità, pulendo il corpo dalle sostanze immonde che lo impregnano.
Allo stesso modo, ambienti caldo-umidi, ad esempio la sauna o il sottobosco in una torrida giornata estiva, spurgando sostanze tossiche, aiutano la persona a pulirsi dai pensieri ricorrenti, dallo stress, dai dolori irrisolti, portando l’organismo verso uno stato intermedio di “sonno-meditazione” che favorisce il sorgere di nuove idee, estratte dagli abissi dell’inconscio.
L’acqua calda si mette in movimento, fino alla frenesia che precede l’ebollizione; l’acqua fredda tende a concentrarsi, immobilizzandosi nel gelo.
Come ogni lavoro interiore, chi non desidera “vedere la realtà”, può rifiutare lo stato febbrile dato dall’eccessivo calore, preferendo il “freddo”, sinonimo di rigidità che impedisce il cambiamento.
Metafisica
Leave a Comment