Per entrare veramente in sintonia con il “ritmo” (il “respiro”) della scrittura, occorre conoscere quanti piccolissimi tratti chiaro-scuri, alti-bassi, dritti-storti, si possono eseguire inconsciamente in una frazione di secondo.
In un istante la mano traccia dei microscopici sbalzi di inchiostrazione, tipici di quel carattere e di quella “mano” scrivente; da un esame dettagliato di questi tratti si può anche fornire una perizia grafica di autenticità di una scrittura.
La grafologia entra in ogni dettaglio, esaminando la grafia anche nella sua profondità tridimensionale e dinamicità nel tempo.
Essendo questi chiaroscuri derivati da movimenti inconsulti (dovuti a stress, dolore, ansia ecc.) l’esame che ne deriva è il più idoneo per fornire caratteristiche psico-fisiche e somatizzazioni grafoterapiche.
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