Ti sei mai reso conto di quanto trattieni il respiro durante la scrittura?
Quanto sei teso nelle spalle, nel collo e nell’addome mentre scrivi al computer o al cellulare?
Spesso c’è l’abitudine a “pensare intensamente” al messaggio che si sta leggendo o scrivendo, senza fare attenzione alla postura corporea: la schiena si irrigidisce, il collo si curva, l’addome si contrae, i gomiti si bloccano in posizione statica; tutto ciò altera il ritmo respiratorio, intorpidisce la circolazione, crea nel corpo una situazione simile ad un luogo chiuso che non viene areato per lungo tempo: si crea un ambiente asfittico!
Fin dai tempi in cui allenavo le dattilografe e le stenografe per le gare di velocità, mi rendevo conto delle posture errate che alcune assumevano, favorendo stati di disagio, stanchezza e intorpidimento.
Quando si usavano le macchine per scrivere meccaniche, era poi abitudine trattenere il fiato per tutta la riga, arrivati al fondo, si faceva un “respirone” e si andava a capo.
La scarsa attenzione alla corretta postura e respirazione, come conseguenza genera la perdita di lucidità durante l’elaborazione dei dati e, a lungo andare, può sviluppare disagi alla schiena, al collo, all’addome, oltre che alla circolazione del sangue ecc.
La postura errata lascia traccia anche nella scrittura corsiva e si può rilevare dall’esame grafologico.
Scrivere al computer, utilizzare il telefono cellulare, guidare per lunghi tragitti autostradali, star seduti immobili durante una riunione o in coda in una sala di attesa, fa parte della nostra vita quotidiana: preveniamo futuri danni, facendo attenzione a respirare correttamente, aiutando il corpo a compiere piccoli movimenti continui, che tolgano pressione dalle zone contratte e intorpidite.
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