Il suono della lettera Ch è differente da quello della Ci: nelle parole Cane, Cuore, Chiaro ecc. il suono Ch è “gutturale” cioè pronunciato con la parte più profonda della gola; nelle parole Ciao, Cena, Cielo ecc. il suono Ci è “palatale”, cioè pronunciato con una pressione della lingua contro il palato.
Il suono Ch nel geroglifico antico egizio è rappresentato da un contenitore concavo (come un cesto o un cucchiaio).
Anche in Estremo Oriente il suono Ch è associato alla stessa idea, ad esempio la tecnica di Karate giapponese “sukui uke” significa “parare a cucchiaio, raccogliere con movimento circolare o scavare“.
すくい sukui – 受け uke dove l’elemento comune è il segno ad uncino.
Nel nostro inconscio il suono Ch appartiene quindi a qualcosa di profondo, ricevente o trattenente e così dovrà essere l’interpretazione grafologica nell’esame delle lettere che simboleggiano tale suono (C, Q, K).
Bandiera del Giappone (in bianco e nero)
Invece, dal punto di vista del simbolismo dei colori, la forma “concava” attrae verso di sé, come se ci sporgessimo sul bordo di un pozzo, e questo è tipico della “forma” del colore blu di Lüscher, che, “guarda caso…“, trasformato in bianco e nero, è anche il simbolo della bandiera del Giappone!
La vocale che vibra nella “gamma del blu” è la lettera: E ed ecco che la parola giapponese 受け uke (utilizzata nelle arti marziali per indicare colui che “riceve la tecnica”) ulteriormente sottolinea la sintonia nel potere ancestrale ed intrinseco del suono, del colore e della forma.
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