La Cromologia permette di aumentare la consapevolezza di sé, di mantenere o ripristinare l’equilibrio psicofisico, mediante i colori. La Cromoterapia tratta, mediante diverse applicazioni cromatiche, disturbi o affezioni di origine fisica, psicologica, psicosomatica o comportamentale.
Il suffisso “logia” nella lingua italiana è utilizzato per indicare il “ragionamento”, il “discorso” o lo “studio” di una certa materia, sia essa scientifica, artistica, umanistica o quant’altro. La radice o l’intera parte iniziale della parola stabilisce il campo su cui si “dialoga”.
Con Cromologia si intende lo studio della psicologia in relazione al colore. La Cromologia ha una storia antica e un campo di applicazione molto vasto.
L’effetto terapeutico della luce e del colore fa parte della “CROMOTERAPIA” (fototerapia), il cui utilizzo è antichissimo, come rivelano i ritrovamenti di applicazioni cromatiche scoperti sulla cosiddetta “Mummia del Similaun”, e le pubblicazioni dettagliate di Santa Ildegarda di Bingen, ma che è stata studiata scientificamente e realizzata con mezzi moderni tra il XIX e il XX secolo, a partire dal medico italiano Antonino Sciascia e dal premio Nobel danese Niels Finsen, per giungere alla Cromopuntura del medico tedesco Peter Mandel, nostro contemporaneo.
L’interazione tra luce e biologia è stata studiata dal biofisico prof. Fritz Albert Popp, che ha scoperto le dinamiche che regolano la crescita e la rigenerazione delle cellule e controllano tutti i processi biochimici. In base a queste scoperte si sono notate le correlazioni tra luce e biologia, scoprendo per la prima volta che gli organismi viventi irradiano un flusso di luce, debole ma permanente, la cui intensità spazia dalla luce visibile all’ultravioletto. L’emissione di questi biofotoni è correlata a tutte le funzioni fisiologiche.
Allo stesso modo l’effetto psicologico del colore è da sempre stato utilizzato per incrementare e stimolare le potenzialità umane, indossando abiti e utilizzando oggetti che con il loro colore evocassero negli altri particolari stati d’animo, ma anche allestendo gli ambienti con colori consoni alle pratiche o ai riti che ivi si dovessero svolgere.
Una svolta significativa nello studio della psicologia del colore, dopo le idee proposte da Johann Wolfgang von Goethe nel XVIII secolo, si è avuta con l’approfondito studio dello psicologo svizzero Max Lüscher.
Negli ultimi decenni la psicologia del colore ha avuto un tale sviluppo che oggigiorno è impensabile non ricorrervi per pubblicizzare un qualsiasi prodotto di largo consumo. La possibilità di rendere visibili e più facilmente vendibili merci e servizi grazie all’uso di reclamizzazioni basate su un’appropriata scelta dei colori ha fatto sì che gli studi e gli approfondimenti relativi alla psicologia del colore subissero enormi impulsi e aggiornamenti.
Il nostro testo di riferimento per la cromologia è “Colori di Luce” di Riccardo Bruni e Sergio Sapetti , editore Psiche2 Torino.
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