Il primo di tutti i rimedi naturali è la pranoterapia.
Non appena percepiamo una sofferenza, ci viene spontaneo toccare con le mani la parte dolente.
Lo stesso avviene con le persone a noi care: il gesto di posare una mano su di loro per confortarle fa parte del nostro istinto ancestrale.
La parola pranoterapia è composta da “terapia” (cura) e “prana” (energia vitale). Anche se oggigiorno si utilizza questo nome derivato da un termine indiano di difficile comprensione per la mentalità occidentale, da sempre in ogni parte del mondo, apporre le mani per portare sollievo dalle sofferenze è un rimedio naturale, semplice e ovvio, indipendentemente da come si sia stata chiamata questa terapia.
Qualcuno per particolari caratteristiche personali può essere più portato per rasserenare gli altri dai dolori, ma la pranoterapia può essere praticata da tutti.
Due sono gli accorgimenti importanti: da sola allevia delle sofferenze e può aiutare ad instaurare un processo di guarigione, ma il suo effetto deve contribuire a migliorare le altre cure, non a sostituirle. In secondo luogo chi la pratica si espone ad un condizionamento emotivo e di stress che dovrà “scaricare” per evitare di somatizzare a sua volta delle problematiche, generate dalla debilitazione energetica susseguente ai trattamenti.
Nella pranoterapia è fondamentale un’ottima “sintonizzazione” con le proprie e le altrui sensazioni corporee, durante l’applicazione si “sente” non solo con le mani ma con l’intero corpo, come se si creasse un corpo unico tra chi fornisce e chi usufruisce il trattamento.
Approfondimenti – Lezioni di Pranoterapia
- Imparare a percepire le proprie sensazioni
- Il ritmo del respiro in pranoterapia: concentrare o diffondere calore
Homo lux: studio e ricerca aldilà dei margini – prof. Sergio Sapetti
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